Roma, 10 settembre 2021 – L’Associazione Nazionale ANBI ha redatto il manuale “Goccia Verde” per una certificazione privata volontaria d’uso sostenibile dell’acqua e di tutela quali-quantitativa della risorsa idrica.
Il nuovo strumento, presentato ufficialmente al salone Macfrut di Rimini, oltre che ai Consorzi di bonifica ed irrigazione è rivolto alle aziende agricole ed alle organizzazioni di produttori.
“Non può esistere sostenibilità ambientale senza una contestuale sostenibilità economica e sociale” precisa Francesco Vincenzi, Presidente di ANBI.
“Goccia Verde” certifica la sostenibilità del complesso di operazioni a monte di un determinato prodotto, integrando altri standard pubblici o privati. Il pubblico potrà accedere alle informazioni sul processo produttivo attraverso un’etichetta con un QR code, che rimanda ad una pagina web, che contiene un’approfondita descrizione del processo di gestione dell’acqua.
“La grande scommessa – aggiunge Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – è riuscire a comunicare le opportunità non solo etiche, ma reputazionali ed economiche dell’adesione al disciplinare, trasformando un obbiettivo di sostenibilità in un forte driver commerciale per consumatori consapevoli e sempre più orientati verso prodotti, che certifichino scelte di rispetto per l’ambiente.”
“L’agricoltura irrigua – precisa Francesca De Pascale, Vicepresidente del C.R.E.A. (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) – produce il 40% del cibo italiano.” Tale percentuale arriva però all’84%, se consideriamo solo le eccellenze del “made in Italy” agroalimentare.
L’adesione a “Goccia Verde” richiede il rispetto di requisiti specifici e la realizzazione di azioni virtuose, che originano 9 indicatori verificabili e misurabili di sostenibilità, certificati da una parte terza indipendente: dalle azioni per l’ottimizzazione degli utilizzi a quelle per il miglioramento della qualità della risorsa idrica, la riduzione dell’impatto energetico, il controllo della legalità, la promozione di un uso consapevole; dal ruolo pilota per nuove tecnologie ai servizi ecosistemici.
“Tali indicazioni – conclude Adriano Battilani, Segretario Generale di Irrigants d’Europe – sono in linea con le indicazioni per l’accesso ai contributi comunitari, promuovendo l’adeguamento alle politiche per clima e aderendo agli ecoschemi della P.A.C., la Politica Agricola Comune.”