3° edizione di Forum Appennino e primo convegno in presenza post-Covid quello che la Bonifica Renana dedica al territorio collinare e montano. Numerosi i sindaci presenti, con il presidente nazionale ANBI, Francesco Vincenzi e l’ass. regionale Barbara Lori.
Più di 500 lavori conclusi e 1100 sopralluoghi tecnici effettuati negli ultimi otto anni; investimenti annuali per circa 5 milioni di euro l’anno tra opere e progettazioni esecutive. Questo il bilancio operativo dell’attività della Bonifica Renana nell’Appennino afferente al bacino del Reno
Sasso Marconi (BO), 7 giugno 2021 – Più di 500 lavori conclusi e 1100 sopralluoghi tecnici effettuati: basterebbero questi due numeri da dar conto dei risultati ottenuti grazie al ruolo attivo che la Bonifica Renana ha svolto negli ultimi 8 anni nell’Appennino del bacino del Reno. Come specifica la presidente del Consorzio, Valentina Borghi: “Collina e montagna rappresentano da sempre l’incipit della buona gestione idraulica complessiva dei bacini a monte, anche a vantaggio della sicurezza complessiva del reticolo. Per questo la manutenzione puntuale e la prevenzione del rischio idrogeologico è da sempre nel DNA del Consorzio che, in questa attività di presidio, ha rafforzatoil rapporto di collaborazione operativa con le aziende agricole appenniniche, anche grazie alle risorse del Piano Regionale di Sviluppo Rurale‘.
Entrando nel dettaglio, Paolo Pini, direttore generale della Bonifica Renana, spiega che ‘Grazie al nostro team di tecnici ed operatori professionali, negli ultimi otto anni è stato possibile realizzare 500 opere e 1100 sopralluoghi tecnici, con un investimento annuale medio di circa 5 milioni di euro, tra interventi e progettazioni esecutive. I nostri cantieri sono destinati alla manutenzione straordinaria dei presidi idraulici lungo i corsi d’acqua demaniali, al consolidamento della viabilità locale, alla valorizzazione territoriale attraverso la fruibilità ambientale‘.
Francesco Vincenzi, presidente nazionale ANBI, ha evidenziato il valore della sinergia attuata dai Consorzi con gli Enti locali, come ‘Precondizione per attuare una reale ed efficace gestione territoriale, uscendo dalle logiche emergenziali. E’ necessario, però, superare un certo un ambientalismo ideologico d’antan a favore di un approccio fondato su tecniche di gestione ambientale, compatibili con la permanenza antropica in montagna.’
A conclusione del 3′ Forum Appennino per la montagna bolognese, presenti i sindaci e i tecnici regionali dei settori coinvolti, Barbara Lori, ass. regionale per la montagna ha sottolineato come: ‘Il rapporto sinergico tra enti territoriali e Consorzi di Bonifica stia dando buoni frutti ed i numeri illustrati per l’Appennino Bolognese dimostrino l’efficacia reale di questa alleanza che la legge dell’Emilia-Romagna ha consentito. La vivibilità di collina e montagna è prioritaria e si declina attraverso le risorse per l’insediamento dei giovani, per la digitalizzazione e per la salvaguardia della viabilità locale.’