Per la prima volta al mondo utilizzata la tecnica del relining per riparare un tubo del diametro di 2 metri. Intervento co-finanziato da Consorzio e Regione Emilia-Romagna
Campegine (RE), 13 Maggio 2021 – Portata a termine per la prima volta al mondo la riparazione di una condotta del diametro di 2 metri: è accaduto a Campegine (RE) dove il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale ha eseguito il relining della Botte 2000, confermando una particolare attenzione all’innovazione e alla sperimentazione di nuovi materiali e dispositivi. Il relining è un intervento ad altissimo valore tecnologico in cui si effettua la riparazione e il rivestimento di tubazioni di scarico dall’interno, senza sostituirle, ovvero risanando il tubo senza rompere muri, pavimenti o strade; data la sua complessità, questa tecnica non è mai stata utilizzata per la manutenzione di condotte dal diametro superiore ad 1,8 metri. Fino ad oggi. I tubi in calcestruzzo della Botte 2000 – del diametro di 2 metri e lunghi 161 metri e che attraversano il centro abitato tra via Cavatorti e via Zuffo – erano danneggiati in alcuni tratti e conseguentemente esposti al rischio di cedimenti strutturali; l’intervento, dell’importo complessivo di 533 mila euro, è stato co-finanziato dall’Emilia Centrale per 333 mila euro e dalla Regione Emilia-Romagna per 200 mila euro. Il progetto pilota di relining ha visto l’inserimento, all’interno della tubazione, di un liner plastico per il rinforzo strutturale. Questa calza – predisposta dalla ditta tedesca Impreg Group, cui si è rivolta la Campania Sonda di Salerno, aggiudicatrice dell’appalto – è stata additivata con resine speciali e inserita all’interno del tubo da un pozzetto appositamente realizzato in opera per essere trascinata, con alcune funi, fino al punto di uscita da un secondo pozzetto tramite un grosso argano. Una volta inserita, la guaina è stata aperta e ‘gonfiata’ con aria compressa in modo da farla aderire alla parete circolare della tubazione. Sono state poi introdotte nel tubo delle speciali lampade a raggi ultravioletti che, trascinate lentamente da un capo all’altro, hanno fissato le resine sul liner, rendendolo compatto e strutturale. “Si tratta di un importante intervento che, per il Consorzio, è motivo di particolare soddisfazione – sottolinea Marcello Bonvicini, presidente dell’Emilia Centrale – per la prima volta al mondo è stata sperimentata questa particolare tecnica non invasiva a conferma dal fatto che, grazie all’impegno progettuale dei nostri tecnici e delle imprese appaltatrici, anche in un settore tradizionale come il nostro ci sono ampi spazi per l’innovazione tecnologica ad altissimi livelli”.