PIACENZA (12 gennaio 2012) – “Il Consorzio di Bonifica di Piacenza lancia un segnale di preoccupazione per un calo drastico di precipitazioni in un periodo importante caratterizzato normalmente da fenomeni piovosi e da intense nevicate che permettono di invasare acqua nelle nostre dighe, rispettivamente in Val Tidone e Val d’Arda; invece di riempirsi velocemente, laghi e bacini artificiali si svuotano velocemente fino a raggiungere i minimi storici che solitamente si raggiungono nei periodi estivi”, afferma il presidente dell’Ente Fausto Zermani. Nel nostro Paese si è registrata una diminuzione delle pioggia totale annua, nonché una diminuzione – riguardante tutte le stagioni- del numero dei giorni di pioggia. Di contro è cresciuta l’intensità di precipitazione e sempre più spesso si verificano i cosiddetti eventi estremi. In sostanza piove meno ma con fenomeni molto più intensi e concentrati in poco tempo. Infatti l’abbondanza di pioggia registrata durante gli eventi estremi non arreca alcun beneficio al suolo, dato che piogge molto forti disgregano lo strato più fertile del terreno, danneggiando irrimediabilmente la sua produttività.
In questo momento, spiega il tecnico del Consorzio di Bonifica Angelo Mussi, la situazione delle risorse irrigue della nostra provincia risulta essere nettamente al di sotto delle medie stagionali; infatti i livelli della diga di Mignano e della diga del Molato sono particolarmente bassi. Ad oggi la diga del Molato contiene circa 573.000 mc d’acqua, contro una media stagionale di circa 2.200.000 mc. Anche a Mignano la situazione è simile: infatti ad oggi l’invaso trattiene 660.000 mc rispetto alla media stagionale di 6 milioni di mc d’acqua.
Altro dato significativo è la piovosità delle località Molato e Mignano: infatti – spiega il geom. Mussi – dal primo ottobre 2011 ad oggi in località Molato si è registrata una piovosità pari a 190 mm contro una media (sempre dal 01 ottobre ai primi di gennaio) di 220 mm circa degli anni passati. Analoga la situazione in località Mignano, dove sempre dal 1 ottobre ad oggi si è registrata una piovosità pari a 212 mm contro una media (sempre dal 01 ottobre a gennaio) di 280 mm circa degli anni passati.
In sostanza quindi si possono notare temperature più alte durante il giorno, mancanza di precipitazioni e nevicate, e rischio di anticipazioni stagionali, sia per le fioriture, sia per le nidificazioni degli uccelli.
Preoccupazione anche per quanto riguarda l’aspetto idropotabile che caratterizza l’invaso di Mignano in alta Val d’Arda; tale invaso infatti utilizza parte del volume di acqua anche come riserva acquedottistica per i comuni della vallata. Con la mancanza di piogge e di neve il normale rimpinguamento delle falde non sta avvenendo e questo potrebbe comportare seri problemi per i prossimi mesi.
Il periodo siccitoso, conclude Zermani, sembra purtroppo destinato a durare ancora diversi giorni. Una situazione che è quindi destinata ad aggravarsi, anche guardando al futuro. Nel caso in cui non si riescano a riempire nuovamente gli invasi entro la prossima primavera, affrontare l’Estate del 2012 senza grossi disagi diventerebbe praticamente impossibile.
Foto: diga Molato, diga Mignano