ANBI AUDITA  IN COMMISSIONE AMBIENTE CAMERA

Roma, 17 dicembre 2020 – “In Legge Finanziaria si metta una norma, che ponga la manutenzione del territorio come scelta forte e destinando, alla principale opera infrastrutturale di cui il Paese abbisogna, un piano di risorse pluriennali, le cui opere  siano da concordare con Regioni ed Autorità di Bacino”: a chiederlo è l’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), il cui Presidente, Francesco Vincenzi e Direttore Generale, Massimo Gargano, sono stati auditi dalla Commissione Ambiente della Camera nell’ambito delle consultazioni sul rischio idrogeologico.

“Abbiamo appreso con soddisfazione – afferma il DG di ANBI – che è in fase di stesura un disegno di legge sul contrasto al dissesto del territorio, perché non si può continuare a costruire in aree a conclamato rischio idraulico, né si deve proseguire nel consumo irrefrenabile di suolo. La risposta alle conseguenze dell’estremizzazione degli eventi atmosferici, accentuate dalla naturale fragilità di un territorio come l’Italia, non può essere la proclamazione degli stati di calamità, che peraltro, dati alla mano ristorano solo il 10% dei danni a comunità, di cui si blocca l’economia e lo sviluppo!”

I Consorzi di bonifica – prosegue Vincenzi – conoscono il territorio, di cui curano la quotidiana manutenzione ed hanno pronti piani di opere definitive ed esecutive, cioè cantierabili, in grado di rispettare il cronoprogramma europeo per l’utilizzo delle risorse del Recovery Plan. Vanno superate inutili procedure e burocrazie, che rallentano i tempi di realizzazione delle opere, pur mantenendo i dovuti controlli sulle spese. Le recenti calamità meteo hanno dimostrato l’utilità dei bacini di laminazione; per questo, accanto al Piano per l’Efficientamento della Rete Idraulica, rilanciamo l’obbiettivo ventennale di 2000 nuovi invasi medio-piccoli sul territorio nazionale e tutti in piena sintonia con il rispetto dell’ambiente, del paesaggio e dei fiumi.”