Torna a scorrere linfa e acqua nei canali del Consorzio di Bonifica e, la primavera, porta un’importante novità proprio nei giorni delle spettacolari operazioni di invaso. Infatti, il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale con il progetto ‘Conservazione e valorizzazione delle risorse idriche nel comprensorio di bonifica’ ha ricevuto un prestigioso riconoscimento nazionale, nell’ambito di un convegno nazionale svoltosi a Bologna il cui il tema riguardava la gestione sostenibile partecipata e intersettoriale della risorsa idrica, tema particolarmente discusso oggi non solo a livello italiano ma a livello mondiale.
“Il nostro consorzio – spiega Marino Zani, presidente del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale – ha da subito aderito al progetto nazionale Irriframe, voluto dall’Anbi (Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni) come evoluzione del sistema Irrinet, per utilizzare acqua in agricoltura in maniera ancora più rispettosa dell’ambiente. Di fatto l’irrigazione è suggerita agli agricoltori, via sms o internet, in base a indicazioni sullo stato delle coltivazioni, delle disponibilità idriche, dell’umidità del terreno e dell’andamento meteorologico e delle condizioni generali della rete consorziale. E, dal 2000, la gestione delle richieste irrigue attraverso il ‘Call center irrigazione’, un servizio dedicato”.
“Di fatto – entra nel dettaglio Vito Fiordaligi, direttore – l’assistenza ai consorziati è garantita dal ‘Consiglio Irriguo’, attraverso il programma Irrinet promosso dalla regione ed elaborato dal Canale Emiliano Romagnolo. La menzione speciale nella sezione ‘Agricoltura’ del premio ‘Pianeta Acqua 2011’ ci fa molto piacere e ci rende orgogliosi sia perché siamo stati tra i primi in Italia ad usufruire di questo sistema, sia perché esso è evoluto, migliorato e sta per essere utilizzato in diverse altre realtà regionali italiane”.
“Una esemplare operazione di risparmio idrico: invasare la rete idrica prima del fabbisogno utilizzando le risorse idriche di Enza e Secchia favorendo, tra l’altro, la ricarica della falda superficiale; aggregare le richieste di irrigazione degli agricoltori pervenute al Call Center e gestire la distribuzione irrigua in relazione all’effettivo fabbisogno colturale ma anche in relazione alla disponibilità di acqua alle fonti e allo stato di canali e impianti. Tale operazione consente di ottimizzare il servizio e di ottenere un risparmio di circa 30 milioni di metri cubi d’acqua” e di quasi 1.000.000 kwh spiega Paola Zanetti, dirigente del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale.
Intanto, in queste ore, sono iniziate le imponenti operazioni di invaso: sfruttando il favorevole livello alto del fiume Po che consente di far entrare acqua nella nostra rete a gravità, così come pure da Enza, a Cerezzola, deriviamo acqua sempre a caduta, senza costi energetici, mentre per quest’anno si dovrà rinunciare nei mesi primaverili a una parte dell’acqua disponibile sul fiume Secchia a Castellarano, per poter proseguire con i lavori di sistemazione e ampliamento dell’invaso. “Il tutto avviene in una rete estesa per oltre duemila chilometri; in altre parole disponiamo di un canale potenzialmente in grado di congiungere i Ponti di Calatrava con Dublino! Quando, poi, il livello del Po si abbasserà e l’irrigazione sarà a regime entreranno in funzione gli impianti di sollevamento idrico, a partire da quello principale di Boretto e a quelli interni, di risalita. In relazione alla stagione, si movimenteranno complessivamente circa 170 milioni di metri cubi d’acqua, dei quali 130 milioni giungeranno da Po. Il tutto a servizio delle migliori produzioni agroalimentari delle province di Reggio, Modena e Mantova, dove gli ettari irrigabili sono 120 mila”.
Il regolamento per la distribuzione delle acque irrigue
Nel 2005 il Consorzio ha adottato il “Regolamento per la distribuzione delle acque irrigue” che fissa i criteri e le modalità di gestione delle rete irrigua e individua nel bilancio idrico il criterio per la determinazione del volume da erogare a ciascun appezzamento. Rilevante per l’applicazione del regolamento è la collaborazione con i Servizi Agrari delle Province (Re e Mo), i tecnici del settore, i Consorzi Fitosanitari; la formazione del personale consortile addetto alla distribuzione irrigua e la sensibilizzazione dell’utenza ai temi del risparmio idrico.
Il Bilancio idrico di ciascun appezzamento viene calcolato utilizzando il programma irrinet curato dal Consorzio per il Canale Emiliano Romagnolo, sulla base dei dati podologici e climatici della Regione Emilia Romagna.
La gestione delle richieste irrigue attraverso il ‘Call center irrigazione’
Gli strumenti fondamentali per la gestione delle risorse idriche del Consorzio sono il ‘Call center irrigazione’, con cui si gestiscono le prenotazioni irrigue, e il sistema di telecontrollo e monitoraggio dei canali e degli impianti. Gli utenti possono fare richiesta di irrigazione telefonando al call center (numero verde gratuito), attraverso il collegamento internet oppure tramite sms dal telefono cellulare.
Le richieste irrigue dei consorziati sono inserite in un data base e inoltrate in tempo reale al personale operativo presente sul territorio che può visualizzarle ed elaborarle attraverso computer palmare tramite collegamento internet e provvedere quindi all’erogazione della irrigazione richiesta.
Tale modo di operare ha consentito di raccogliere in un data base informatizzato i dati relativi alle aziende, alle superfici e alle colture irrigate, con i relativi dati tecnici relativi al canale da cui viene prelevata l’acqua, alla portata di prelievo e alla durata della erogazione dell’acqua.
Dal 2000 al 2006 il data base si è consolidato, perfezionato e sono stati validati i dati in esso contenuti. Lo sviluppo della tecnologia informatica consente di adottare di anno in anno soluzioni sempre più avanzate.
Le informazioni relative alle richieste di irrigazione consentono di determinare il fabbisogno irriguo e di regolare quindi al meglio i prelievi alle fonti di approvvigionamento nonché ottimizzare la gestione delle acque nella rete consortile.
L’assistenza irrigua alle aziende e l’importanza dei dati della falda superficiale
Per razionalizzare l’uso delle risorse irrigue, il Consorzio si orienta sulla fornitura di un’assistenza irrigua a livello aziendale. Questo per garantire che l’irrigazione avvenga solo nei termini dettati dal bilancio idrico e non da abitudini consolidate o dalla pressione mediatica che si sviluppa nei periodi di crisi idrica.
L’irrigazione basata sul bilancio idrico dovrà tener conto di tutti gli apporti meteorici effettivi sull’azienda nonché della situazione della falda ipodermica, che dovrà anch’essa essere tenuta sotto controllo dai tecnici consorziali, quando non addirittura ricaricata, nei periodi di minore idroesigenza, con il ricorso alla circolazione e all’utilizzo di acque superficiali di provenienza appenninica.
Si sottolinea l’importanza strategica delle misure freatimetriche e dei progetti regionali di raccolta ed elaborazione di tali dati, in corso nel territorio consortile anche in collaborazione con le Province e dei Consorzi Fitosanitari.