«L’Italia è uno strano paese. Ci accorgiamo della nostra fragilità idrogeologica quando succedono disgrazie. Ce ne scordiamo nei restanti giorni dell’anno. Si protesta – giustamente o no, non sta a me stabilirlo – contro i ripetuti tagli di risorse a vari settori della nostra funzione pubblica. Sono rarissime invece le voci che si levano contro l’abbandono, di fatto, di ogni serio programma di prevenzione in materia di difesa del suolo. Fortunatamente, quella della bonifica è una di queste voci.»
Così Alberto Asioli, presidente del Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale, con sede a Lugo, commenta gli eventi della settimana appena trascorsa, che ha visto l’ente da lui presieduto impegnato giorno e notte per fronteggiare le conseguenze del colpo di coda invernale. «Proprio perché nel nostro comprensorio non si sono verificati disagi particolari, voglio affrontare l’argomento. Altrimenti, si potrebbe pensare che si cercano scuse per giustificare qualcosa che non ha funzionato a dovere. Pochi se ne saranno accorti – continua Asioli – ma ci siamo imbattuti in una vera e propria emergenza, per il combinato effetto delle precipitazioni nevose in rapido scioglimento e delle mareggiate. Ebbene, in queste condizioni il sistema della bonifica ha risposto egregiamente. Alcuni forse credono che canali, idrovore, paratoie, una volta realizzate, funzionino per sempre in automatico. In realtà, occorre la quotidiana manutenzione del Consorzio. Manutenzione è un termine che andrebbe scolpito a caratteri cubitali in tutte le sedi delle istituzioni pubbliche. La bonifica va rinnovata giorno per giorno. Chi sostiene che sarebbe finita anni fa dice un’enorme falsità.»
I dati rendono bene lo sforzo profuso dal Consorzio la scorsa settimana. In tre giorni le idrovore dell’ente hanno pompato quattro milioni e mezzo di metri cubi d’acqua. Si sono dovuti attivare anche i gruppi di pompaggio non automatici, il che ha richiesto l’attivazione del servizio notturno del personale consortile per tutta la durata dell’emergenza. Complessivamente, le pompe hanno funzionato per 1.450 ore. Volumi ancor più ingenti sono quelli smaltiti dalla rete di bonifica che scola a gravità.
«Va sottolineato – riprende Asioli – che tutto ciò sarebbe stato inutile se le opere non si fossero presentate in condizioni di piena funzionalità. L’aver superato indenni l’evento non ci deve, però, far abbassare la guardia. Con l’attività quotidiana si riescono a mantenere le caratteristiche di progetto delle opere, che tuttavia non sempre sono in grado di far fronte alle mutate condizioni territoriali, come si sono venute a determinare a seguito del vorticoso ritmo di urbanizzazioni degli ultimi anni. Il Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale ha recentemente presentato, tramite la propria associazione nazionale, un programma di interventi di sistemazione idraulica di interesse del proprio comprensorio, che ammonta a circa 50 milioni di euro. Il principale è la riprofilatura del collettore generale Canale di bonifica in destra di Reno, il cui costo è stato stimato in 8,8 milioni di euro. Nel bacino del destra Reno – corso d’acqua lungo 37 km che ha origine ai confini tra i comuni di Argenta e Conselice e sfocia a mare a Casalborsetti – sono complessivamente programmate opere per circa 44 milioni di euro. Sono poi previsti interventi per 1,2 milioni di euro nel bacino del Santerno, per 1,7 milioni di euro nel bacino del Senio e per 1,3 milioni di euro nel bacino del Lamone-Marzeno. Nessuna risposta concreta è in vista. Noi continueremo comunque a fare la nostra parte, ponendoci obiettivi di miglioramento continuo. Speriamo cha analoga sensibilità verso questi temi sia condivisa anche da altre istituzioni traducendosi in atti concreti. Si tratta di assicurare un futuro di sviluppo equilibrato al nostro paese.»
IL CONSORZIO / Scheda
Il Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale, con sede a Lugo, opera in un comprensorio di 200.000 ettari, situato tra il fiume Reno e il crinale appenninico tosco-romagnolo, in un territorio che comprende il bacino idrografico del Canale di bonifica in destra di Reno e le vallate dei fiumi Santerno, Senio, Lamone e Marzeno.
Nel territorio di pianura, la funzione principale del Consorzio è garantire, attraverso la propria rete di canali artificiali e gli impianti idrovori, il corretto deflusso delle acque piovane per tutte le aree, urbane e agricole. Questa attività protegge dai rischi idraulici sempre più incombenti.
Il Consorzio gestisce, in pianura, una rete di 1.000 km di canali artificiali di scolo, 19 impianti idrovori e oltre 1.000 manufatti e opere di regimazione idraulica, di cui l’Ente cura quotidianamente la manutenzione, l’esercizio e la vigilanza. L’attività del Consorzio consente ogni anno il deflusso delle piogge per oltre 400 milioni di metri cubi.
Nel territorio collinare e montano, il Consorzio è costantemente impegnato nella progettazione ed esecuzione di moltissimi interventi a difesa dei versanti e delle pendici contro il dissesto idrogeologico diffuso. Questa attività consente di prevenire e consolidare le erosioni e le frane e assicura una corretta regimazione dei corsi d’acqua, per la protezione dei centri abitati, delle vie di comunicazione e degli insediamenti produttivi.