Roma, 26 aggio 2020 – Dopo alcuni significativi eventi piovosi, al Nord solo i grandi laghi mantengono livelli costanti nelle disponibilità idriche: tutti sopra la media stagionale con il lago d’Iseo vicino al massimo storico e, come Maggiore e Garda, sopra il 90% nella capacità di riempimento (il lago di Como è al 72,9% e quello d’Idro al 49,5%). A segnalarlo è il settimanale bollettino dell’Osservatorio ANBI sullo Stato delle Risorse Idriche, che indica in forte discesa le portate dei fiumi Tanaro e Stura di Lanzo in Piemonte (pur rimanendo superiori ad un anno fa), mentre restano largamente deficitari rispetto alla media ed alle portate 2019 i fiumi Savio (flusso dimezzato), Taro, Trebbia, Secchia (oggi 3,81 metri cubi al secondo; un anno fa: mc/sec 49,94; media: mc/sec 19,5!). A conferma della crescente dipendenza dall’andamento pluviometrico ci sono i dati di altri corsi d’acqua in Emilia Romagna: Nure, Enza e Panaro sono infatti superiori alla media del periodo, ma inferiori allo scorso anno; va così anche in Lombardia dove le portate di Adda, Mincio, Brembo, Chiese, Ticino registrano impennate in occasione di eventi meteo sempre più concentrati nel tempo e nello spazio. “Si sta accentuando – commenta Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) – un carattere torrentizio per i fiumi italiani, i cui apporti idrici diventano incostanti, condizionando l’andamento agronomico delle campagne. E’ evidente la necessità di nuovi invasi, che stabilizzino le disponibilità idriche, dando maggiore sicurezza al reddito degli agricoltori.” Positivo è l’andamento del fiume Po, le cui portate sono superiori all’anno scorso e che, a Pontelagoscuro, superando i 2000 metri cubi al secondo è maggiore anche della media storica del periodo; è in calo, invece, la portata del fiume Adige in Veneto. Scendendo nel Centro Italia, rimane negativa la situazione idrica dei bacini nelle Marche (47,94 milioni di metri cubi è la quantità invasata, cioè la più bassa del recente quinquennio, quando mai si era scesi sotto i 50 milioni), mentre il lago di Penne, in Abruzzo, è quasi alla massima capacità d’invaso (8,80 milioni di metri cubi) ed è positiva anche la situazione del lago di Bracciano nel Lazio, migliore dello scorso anno, così come quella dei bacini in Sardegna. Permangono, infine, note dolenti nel Sud Italia: in leggero miglioramento è la condizione idrica della Basilicata, stabilmente deficitaria in Calabria e Sicilia, mentre continua ad aumentare la carenza d’acqua in Puglia, dove ormai sono quasi 127 i milioni di metri cubi, che mancano all’appello dall’anno scorso. “Nel Sud- conclude Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – la stagione irrigua in corso prosegue senza certezze verso i mesi più caldi; qui, accanto ad un aumento della capacità d’invaso, è necessario investire nell’efficientamento delle reti idriche, promuovendo anche l’utilizzo di risorse idriche complementari come le acque reflue. È altresì necessario che i Consorzi di bonifica ed irrigazione possano espletare ovunque la loro funzione nel rispetto dei principi di autogoverno e sussidiarietà, oggi impediti da alcuni commissariamenti senza fine in Puglia e Sicilia, segno di un mal interpretata funzione della politica, che rallenta qualsiasi ipotesi di rilancio operativo nel segno dell’efficienza.”
OSSERVATORIO ANBI SULLO STATO DELLE RISORSE IDRICHE: FINITO L’EFFETTO “RAINING” CALANO I FIUMI NEL NORD ITALIA AL SUD PERMANE L’EMERGENZA
News - 26 Mag, 2020
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