“La cultura dell’emergenza non ha prospettive e costa di più.” Lo afferma Massimo Gargano, intervenuto alla tavola rotonda “Grandi infrastrutture di accumulo e derivazione: utilità e prospettive”, organizzato a Passignano sul Trasimeno, in provincia di Perugia, in occasione dell’inaugurazione delle opere di adduzione idrica da Montedoglio verso la Valdichiana ed il Trasimeno, realizzate per iniziativa dell’Ente Irriguo Umbro Toscano.
Massimo Gargano, presidente Anbi
“Sono opere importanti, che permettono di rendere compatibili interessi ambientali ed agricoli, considerato che ben l’84% della produzione agricola nazionale di qualità, quella del made in Italy, dipende dalla disponibilità d’acqua. E’ ora di decidere quale modello di sviluppo vogliamo per l’Italia. L’unico che non si può delocalizzare è quello legato al territorio, nel quale la carenza di infrastrutture penalizza dell’ 1% il Prodotto Interno Lordo. E’ evidente, però, che tale territorio va salvaguardato, garantendo sicurezza idrogeologica alle comunità, che lo abitano. In questo è necessario affermare la cultura del fare, di cui i consorzi di bonifica sono portatori; per questo, abbiamo presentato un Piano per la riduzione del rischio idrogeologico e da anni chiediamo il varo di un Piano straordinario di manutenzione del territorio, la cui rete idraulica è da adeguare a causa dell’accresciuta urbanizzazione e dei cambiamenti climatici in atto. Al Ministero dell’Ambiente – conclude Gargano- chiediamo ancora una volta l’apertura di un confronto per individuare soluzioni a tutela della risorsa idrica: a fronte dei crescenti interessi sul suo utilizzo non possiamo più permetterci di disperdere in mare ogni anno un autentico patrimonio d’acqua piovana che, se non gestito, rischia di creare gravi problemi di carattere idrogeologico, come testimoniato dagli eventi di questi giorni.”