L’emergenza coronavirus rischia di far saltare il piano europeo per la transizione energetica? L’economia dell’Italia ripartirà green visti gli ultimi indicatori ambientali?
Dal 4 maggio, entreremo nella Fase 2, la nostra società dovrà riprendere a correre. Ma la ripartenza potrà essere green? È possibile pensare ad un nuovo modello economico che metta l’ambiente al centro dello sviluppo? La sfida è quella di approfittare delle necessità attuali per fare della green economy un veicolo di ripresa. Dalla tecnologia alle politiche incentivanti, dalla salute a modalità lavorative sicure. Sarebbe altresì molto interessante, per il settore della gestione della risorsa idrica che ci riguarda da vicino, così come per i Consorzi di bonifica stessi, poter conoscere i dati aggiornati sulla qualità dell’acqua e sul presunto miglioramento della qualità del corpo idrico in relazione al passato periodo di lockdown.
Il significato di Green New Deal è quello di un nuovo patto verde. Ursula Von Der Leyen, ha subito fatto capire che la sfida ambientale sarebbe stata una priorità nell’agenda comunitaria. Una risposta all’emergenza dei cambiamenti climatici. Per la prima volta, una legge vincolante per tutti i Paesi UE ha sancito il raggiungimento della neutralità delle emissioni inquinanti entro il 2050. Nello specifico, la legge intende decarbonizzare il settore energetico, che rappresenta il 75% delle emissioni inquinanti e coinvolgerà anche l’edilizia, favorendo la costruzione di nuovi edifici abitativi e la manutenzione di quelli esistenti, in un’ottica di risparmio energetico. Tutti i Paesi saranno coinvolti in questa rivoluzione verde. Il significato del Green New Deal, infatti, è iniziare un cammino comunitario verse le emissioni zero. Naturalmente, il sostegno finanziario verrà strutturato in base alle attuali strutture economiche degli Stati. Le economie più dipendenti dal carbone e dai combustibili fossili, come il blocco dell’Est, riceveranno maggiori finanziamenti. Per rendere davvero concreto l’obiettivo della neutralità climatica nel 2050, sarà necessario avviare un ingente piano di investimenti. Gli investimenti totali saranno di 1.000 miliardi di euro in 10 anni. Saranno attivati diversi fondi, necessari alle varie regioni europee per iniziare la riconversione economica, produttiva e del mondo del lavoro. I primi dati resi di noti da Bruxelles hanno stimato la ripartizione del fondo in milioni di euro, per l’Italia 364. (Money)
Ma poi è arrivata la pandemia, con migliaia di malati e morti in tutto il mondo, compresa l’Europa, con conseguenze economiche ancora da valutare. Il pensiero al quale, per primo, ha dato voce il premier ceco Babiš: “destiniamo i soldi del Green Deal per ricostruire il sistema produttivo mandato in crisi dal Covid-19”, sembra un’alternativa non trascurabile.
A fine febbraio, l’allarme sanitario cambia lo scenario mondiale. Il danno economico del coronavirus fa precipitare le Borse mondiali nella settimana più nera dalla crisi del 2008 ad oggi. Il bollettino delle perdite si aggrava, il solo mercato americano vede sparire 3.700 miliardi di dollari di valore azionario in cinque sedute. Crollano le materie prime e perfino il dollaro si indebolisce perdendo lo status di bene-rifugio. (La Repubblica)
L’Italia, che per prima tra gli Stati dell’Ue ha ordinato la chiusura del Paese, ha registrato nel mese di marzo un indice Pmi (purchasing managers index, che monitora l’andamento dell’attività manifatturiera e dei servizi) pari a 17,4, nettamente più debole rispetto ai 52,1 di febbraio: un livello mai raggiunto dall’inizio della raccolta dei dati nel 1998. Ma nessun Paese in Europa è stato risparmiato: anche in Spagna, l’altro Stato pesantemente colpito dalla pandemia, il Pmi è crollato a 23, per avere un metro di paragone, un punteggio pari a 50 indica un numero uguale di aziende che hanno attività in crescita e in calo. (L’Economia)
Le teorie economiche da sempre sono legate al contesto sociale, in una società in cui le risorse diventano sempre più scarse, il cambiamento climatico causa danni economici e disagi sociali, il consumo inarrestabile di suolo mette a rischio la biodiversità e i beni ambientali, c’è bisogno di una nuova ripartenza, che può essere interpretata solo dalla green economy, un’economia che assicuri uno sviluppo umano, sostenibile e che procuri una migliore qualità della vita.