PIACENZA – Il Presidente del Consorzio di bonifica di Piacenza, Fausto Zermani, in merito alle intense e prolungate precipitazioni verificatesi nelle giornate di domenica 24 e lunedì 25 ottobre scorsi, ha fatto presente come le opere di bonifica abbiano svolto al meglio il loro compito consentendo di preservare il territorio contenendo e allontanando le acque di pioggia. Rammenta che lo sgrondo delle acque meteoriche nella canalizzazione artificiale, nei colatori naturali e nei torrenti della nostra provincia, ha determinato rilevanti portate di piena.
La copiosa pioggia che si è abbattuta sull’Appennino in questi ultimi giorni, ha ingrossato notevolmente i torrenti, mettendo a dura prova la tenuta degli argini. Il rischio di frane e smottamenti, con l’arrivo delle prime piogge, è una realtà presente su tutto l’Appennino, in particolare in alcune località del crinale dove il risveglio di movimenti franosi si ripete regolarmente ogni anno in questa stagione.

 

Canale in piena a Gariga di Podenzano


Per quanto riguarda il territorio di collina e pianura della Val Tidone, il Presidente sottolinea come il torrente Tidone, a valle dello sbarramento artificiale, abbia beneficiato della regolazione delle portate erogate dalla Diga del Molato; sottolinea che in località Molato tra la notte di domenica e la giornata di lunedì sono caduti circa 60 mm di acqua piovana provocando anche momenti di piccole piene del torrente Tidone, senza però arrecare disagi ai paesi situati a valle della grande opera idraulica.
Analoga situazione si è presentata in Val d’Arda, dove alla diga di Mignano la piovosità ha raggiunto circa 40 mm senza arrecare disagi ai comuni situati a valle della diga.
Il Presidente Zermani relativamente alla città di Piacenza e al territorio circostante fa presente che le pompe dell’impianto idrovoro Armalunga sono entrate in funzione per far fronte alla piena del torrente Nure; quando si verifica un tale evento, le paratoie dell’impianto si chiudono al fine di impedire alle acque del torrente di entrare nel comprensorio. Mentre l’impianto idrovoro della Finarda ha lasciato defluire regolarmente le acque piovane provenienti dalla città all’interno del fiume Po.
“Anche questa volta il sistema ha retto – conclude il Presidente Zermani; il complesso e silenzioso lavoro della bonifica permette quotidianamente di preservare il territorio provinciale dai fenomeni di dissesto idrogeologico. La rete di canali gestita dal Consorzio si estende per circa 2.000 chilometri sul territorio della provincia di Piacenza, ovvero per una lunghezza complessiva pari alla distanza esistente tra Piacenza ed Edimburgo. Tale complesso sistema ha consentito l’allontanamento dell’ingente quantità d’acqua piovana che nell’arco di sole 36 ore ha interessato l’intera provincia mantenendo all’asciutto case, strade e aree produttive”.