Verranno dunque messe in atto tutte le operazioni necessarie per far defluire le acque dalla rete di oltre 2.000 chilometri di canali del Consorzio di Burana: questi, quando non alimentati più artificialmente di acqua utilizzabile per usi plurimi – prevalentemente irrigui – accoglieranno solo acque di pioggia e acque reflue.

Il canale Quarantoli

 


Le operazioni si protrarranno per circa un mese, anche in relazione all’andamento stagionale, alle eventuali residue esigenze irrigue delle colture in atto nelle campagne e al fine di ridurre al minimo gli smottamenti arginali e le altre problematiche di tipo ambientale. “L’acqua di pioggia che i canali ricevono dalla tarda primavera e per tutta l’estate non viene scari­cata nei fiumi, ma trattenuta e utilizzata per l’agricoltura e l’ambiente, al servizio, ad esempio, delle colture agricole di pregio del nostro comprensorio – ricorda il presidente del ‘Burana’ Mario Girolami. In autunno e inverno, invece, abbiamo necessità di lasciare la rete dei canali svasata per fronteggiare gli importanti carichi d’acqua provenienti dagli eventi meteorologici. Accanto allo svaso dei canali, poi, è l’attività ordinaria di manutenzione di canali e impianti a garantire la funzionalità del reticolo idraulico.”

Il direttore del Consorzio Claudio Negrini aggiunge: “Per rendere l’idea della mole di lavoro che svolgiamo ogni anno in occasione della stagione irrigua basti pensare che nel 2009, per la sola derivazione, sono stati movimentati oltre 400 milioni di metri cubi d’acqua prelevando da Secchia e Panaro, da Po e dal Canale Emiliano Romagnolo. Va precisato però che, oltre ad adottare tutti gli accorgimenti tecnici atti al risparmio idrico, la bonifica non consuma acqua a fini irrigui, ma la utilizza per distribuirla nei campi da cui, per la gran parte, fa ritorno in falda e nei fiumi. A seguito delle manovre di svaso – conclude Negrini – la rete dei nostri canali sarà infine ancora più disponibile, nei prossimi giorni, per consentire il miglior deflusso delle acque piovane.”