Modena, 26 marzo 2020 – Marzo è il mese di inizio primavera ma è anche un periodo dell’anno di grandi escursioni termiche pericolose per le colture. Ecco perché il servizio di irrigazione anticipata del Burana (rispetto alla stagione ordinaria) in questo periodo è fondamentale: per preservare i futuri raccolti. Ne beneficiano sia le colture in serra e tunnel che tutte le piante a rischio gelate per evitare che gli improvvisi abbassamenti della temperatura – tipici del periodo – vadano a danneggiare gemme e fiori di frutti come pere o mele, ad esempio. E in tempo di emergenza sanitaria, tutelare la produzione agricola interna è ancora più importante. Fra le attività che non possono fermarsi, nonostante l’epidemia Covid-19, c’è l’agricoltura, cui l’apporto irriguo è fondamentale per produrre cibo, oggi più che mai importante di fronte alla forte riduzione delle importazioni, causata dalla pandemia. Ma c’è un servizio fondamentale della bonifica in questo periodo: l’antibrina contro il rischio gelate. Dopo un inverno particolarmente temperato, gli ultimi giorni hanno registrato un abbassamento delle temperature per l’arrivo di correnti fredde nord-orientali. “Il previsto irrigidimento delle temperature potrebbe comportare repentini abbassamenti notturni in una fase fenologica delicatissima per le colture, racconta il Presidente del Consorzio Burana Francesco Vincenzi. “Per questo sono possibili specifiche micro-irrigazioni antibrina, capaci di creare una cortina protettiva, stabilizzando la temperatura ed impedendo così le gelate che danneggerebbero gemme e fiori di frutti come pere o mele, ad esempio”. I canali, reduci dallo svaso del periodo autunnale e invernale che ne tengono le quote al minimo, ricevono un quantitativo d’acqua utile per la somministrazione agli agricoltori che ne fanno richiesta per scongiurare il rischio gelate. Il Direttore del Burana, l’Ing. Cinalberto Bertozzi aggiunge: “Per il servizio antibrina attiviamo alcuni impianti pluvirrigui – come il Concordia Sud – che preleva dal canale Diversivo per servire i comuni di Mirandola, Cavezzo e S. Possidonio – che distribuiscono acqua in pressione attraverso tubazioni sotterranee. Gli agricoltori attingono così l’acqua dai canali per proteggere i fiori e le gemme dall’eccessivo abbassamento della temperatura; in pratica, quando l’acqua spruzzata sopra la pianta gela, questa rilascia calore e ciò permette di creare una coltre protettiva termica non inferiore ai -2 gradi che impedisce o riduce fortemente i danni provocati dal gelo, prevalentemente all’alba. Siamo tra le aziende che garantiscono servizi essenziali, dunque non possiamo fermare il nostro lavoro, ma operiamo con nuove e stringenti regole di tutela della sicurezza e della salute di tutti i tecnici del Burana operativi in questo periodo di emergenza sanitaria. Massima autonomia operativa, contatti ridotti drasticamente, distanza di sicurezza sempre, precauzioni come mascherine e guanti nei cantieri di lavoro, igienizzazione di superfici di comune contatto, ecc. in linea con le disposizioni ministeriali. Massima cautela, ma il lavoro della bonifica non può certo fermarsi”.