VENTASSO (Ramiseto 13 agosto 2010) – “Il Consorzio di Bonifica
dell’Emilia Centrale conosce bene il territorio. Si avvale di tecnici
qualificati e, in maniera efficiente, propone interventi che
rispondono alle nostre esigenze”. E’ il primo dei giudizi espressi da
Luigi Fiocchi, sindaco di Villa Minozzo, uno degli amministratori
riuniti al Lago Calamone, per incontrare il Consorzio di Bonifica
dell’Emilia Centrale che quassù ha fatto salire l’intero consiglio
l’11 agosto scorso.
“Quaranta progetti e due milioni di euro di investimento: ecco quanto
proponiamo per l’Appennino, da Palanzano a Montefiorino per la
sicurezza del territorio” ha spiegato Marino Zani, presidente
dell’ente consortile, nel dare il benvenuto agli amministratori che,
sempre più spesso, operano in convenzione con l’ente di Corso
Garibaldi.
“Con il Consorzio di Bonifica lavoriamo in sinergia – rileva Martino
Dolci, sindaco di Ramiseto -: esso fornisce risposte adeguate mediante
capacità di personale tecnico qualificato. Soprattutto in un periodo
di crisi è fondamentale lavorare in squadra, cercando di raddoppiare
le risorse sulla compartecipazione di spesa nei progetti”.
“Anche perché siamo in zona frane – gli fa eco Ugo Caccialupi, sindaco
di Collagna – ci si attiva per la sistemazione delle strade, ma anche
attraverso opere idrauliche su torrenti e laghi. In un periodo di
tagli è attuale l’esigenza di informare la popolazione sugli
interventi che si vanno a realizzare”.
“Frane ma anche opere su strade interpoderali – aggiunge Giorgio
Pregheffi, sindaco di Ligonchio -. Negli ultimi dieci anni il nostro
Comune ha instaurato un rapporto proficuo con l’ente consortile, fatto
di una presenza diretta e costante, che ci consente di esaminare
assieme le problematicità, definendo così un calendario di priorità di
interventi risolvibili nell’immediato. Forza del Consorzio di Bonifica
dell’Emilia Centrale è l’immediatezza e il rapporto più diretto
rispetto a quello che si può avere con altre istituzioni. In diversi
interventi il Consorzio ha effettuato la progettazione delle opere,
mettendo così a disposizione il suo prestigioso personale tecnico”.
“Se esiste un vanto nella nostra amministrazione – afferma Giuseppe
Domenichini, assessore nel comune di Casina – è quello di avere
instaurato un rapporto proficuo con i diversi enti, tra i quali il
Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale. Anni fa non era noto a
tutti il ruolo svolto dall’ente, ora non esistono dubbi sulla sua
professionalità ed indiscutibile funzione di sostegno e presidio
idrogeologico dei territori montani. Ci vantiamo di questo. Il
Consorzio di Bonifica non è più conosciuto solo per la casella
esattoriale, anzi le persone non brontolano più. Perché vedono in
concreto le tante opere effettuate dal Consorzio di Bonifica. Stiamo
portando avanti diversi progetti assieme all’ente consortile, tra i
quali un grande progetto per un impianto fotovoltaico, progettato
proprio dall’Emilia Centrale. Tutto questo è la dimostrazione che
l’unificazione dei due precedenti consorzi (Bentivoglio Enza e
Parmigiana Moglia Secchia) non ha provocato intoppi o difficoltà, ma
anzi somma di valori e funzioni”.
2) PRESIDIO DEL TERRITORIO: L’ATTIVITA’ DELL’EMILIA CENTRALE
Nel Parco Nazionale il lago più bello della regione è pulito dalla
Bonifica. Che per l’occasione incontra i sindaci dell’Appennino
In programma ben 40 progetti, per un totale di 2 milioni di euro
stanziati per le opere pubbliche in Appennino. L’ente consortile,
assieme al Comune di Ramiseto, ha svolto l’intervento di manutenzione
periodica del lago Calamone contro le invasive macrofite
VENTASSO (Ramiseto 13 agosto 2010) – Siamo nel Parco Nazionale, nel
comune di Ramiseto, dove sui pendii del monte Ventasso c’è il lago
Calamone. Qui va in scena un summit tra il Consorzio di Bonifica
dell’Emilia Centrale, che ha riunito per l’occasione il proprio
consiglio, e i sindaci dei comuni montani. Motivo della salita in
quest’angolo di paradiso lo spettacolare intervento di manutenzione
periodica del lago per la pulizia dalle alghe macrofite e una
condivisione delle strategie d’intervento in montagna.
“Attenzione al presidio del territorio – spiega Marino Zani,
presidente del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale – e, come in
questo caso, alle sue emergenze naturalistiche che, di fatto,
significano turismo ed economia. Ecco perché in occasioni particolari
troviamo giusto svolgere il nostro consiglio direttamente sul
territorio”.
“Abbiamo eseguito – rileva il direttore Vito Fiordaligi – un
intervento assieme al Comune di Ramiseto, per il contenimento delle
macrofite che hanno colonizzato massivamente l’incantevole lago
Calamone. Un fenomeno accentuatasi dopo il 1956, quando venne
realizzata una briglia che, ampliando la superficie del lago, aveva
aumentato l’incidenza delle acque basse dove queste piante acquatiche
di fatto prosperano”.
“L’intervento di manutenzione periodica, autorizzato dal Parco
Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano e dalla Provincia di Reggio
Emilia, era stato richiesto da più parti nel corso degli anni, proprio
quando anche il terriccio portato dagli immissari rischiava di
occludere questo prezioso bacino di origine glaciale” rileva il
dirigente Aronne Ruffini.
E l’incontro con gli amministratori?
“E’ per discutere con loro delle nostre opere. Nel bilancio 2010
nell’Appennino di Reggio Emilia, Modena e Parma abbiamo in programma
40 progetti per un totale di 2 milioni di euro in opere” riprende
Zani.
“La collaborazione con il Consorzio di Bonifica – spiega Martino
Dolci, sindaco di Ramiseto – si è dimostrata ancora una volta
proficua. Come Comune abbiamo attrezzato le opere di contenimento del
verde attorno al lago, mentre alla Bonifica, con mezzi speciali a lei
consoni, è stato richiesto l’intervento in acqua per falciare e
accumulare a riva le macrofite che saranno smaltite da mezzi comunali.
La positività dell’intervento oggi presentato è dimostrata dal
notevole afflusso turistico che, giornalmente, godono di questo
angolo”.
“Il lago Calamone – conclude Giuseppe Vignali, direttore del Parco
dell’Appennino – è un luogo che merita un’attenzione particolare
perché di fatto è gioiello e testimone dell’eccellenza ambientale del
Parco Nazionale”.