Si ritiene utile e opportuno fornire informazioni e chiarimenti da parte del Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara, sull’episodio apparso nelle cronache ferraresi nei giorni scorsi, di morìa di pesci, nel tratto iniziale dello Scolo Salione il 6 agosto scorso, presso la frazione di Bevilacqua del Comune di Cento, e risposte ad alcune affermazioni non corrette, per consentirne una più serena e completa valutazione.
Nel tratto d’origine di quel canale l’alimentazione artificiale di acqua, che viene poi distribuita nell’ampia zona delle Partecipanze Agrarie di Cento e Pieve di Cento, avviene tramite un’elettropompa che preleva da un fosso gestito dall’ex Consorzio Reno Palata, operante nella confinante area bolognese. Quel giorno la previsione di ulteriori forti piogge aveva reso necessario abbassare tempestivamente il livello d’acqua nella rete dei canali di quel Consorzio.
A quel punto l’elettropompa del Consorzio Pianura di Ferrara si è fermata automaticamente per insufficienza del livello d’acqua nel punto di prelievo; la forte pendenza dello Scolo Salione, in mancanza di alimentazione da monte, ha poi causato il repentino svuotamento dell’alveo e la conseguente moria di pesce. Diversamente accade, in circostanze analoghe, nella parte centrale della nostra Provincia, dove le reti scolanti ed irrigue sono quasi orizzontali e fanno capo quasi sempre ad impianti idrovori, tanto che non si svuotano mai completamente.
Per cercare di attenuare gli effetti sulla fauna ittica di eventi come quello descritto, il Consorzio Pianura di Ferrara ha già preso in considerazione la possibilità di realizzare un piccolo sbarramento di sostegno nel tratto iniziale dello Scolo Salione, in modo tale da rallentare lo svuotamento del canale, mantenendo temporaneamente, per un tratto di alcune decine di metri, un battente d’acqua sufficiente a far vivere i pesci.
Il recente accorpamento dei precedenti Consorzi di Bonifica ferraresi nel nuovo Consorzio unificato Pianura di Ferrara, stabilito da una legge regionale di aprile 2009, non costituisce un semplice “cambio di targhetta”, come è stato scritto, ma ha offerto nuove opportunità organizzative e gestionali, derivanti dalla possibilità di ottimizzare e valorizzare le competenze e le conoscenze maturate nella realtà precedente; ciò porterà vantaggi, fra l’altro, proprio agli aspetti ambientali dell’attività di bonifica.
Inoltre che il Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara sia “indifferente“ all’ambiente è un’affermazione di maniera, destituita di fondamento, che appartiene a “rituali” polemici ormai fuori dal tempo. La realtà è ben diversa, tanto che sono ormai numerosissime le iniziative concrete in campo ambientale, come (per citare solo due esempi in zona) la riqualificazione ambientale del Canale di Cento nell’area urbana di S. Matteo Decima e come la piantumazione di alberi e altre essenze autoctone lungo le sponde di alcuni canali nella zona di Bondeno, realizzata unitamente all’associazione AREA.
Interventi di questo tipo si ripetono sistematicamente già da alcuni anni in tutto il territorio ferrarese e rappresentano un maggiore onere permanente di cui Consorzio si fa carico, per la più delicata e accorta gestione e manutenzione che poi essi richiedono.