Piacenza, 27 novembre 2019 – Tra gli interventi più importanti, spicca sicuramente quello a Rivo di Calendasco di ieri sera. Qui, grazie a una pompa idrovora si è proceduto allo scolo delle acque in arrivo da monte verso il Po, evitando l’allagamento delle 15 abitazioni presenti a monte delle frazione. Da parte del personale del Consorzio continua il presidio degli impianti idrovori 24 ore 24 e la reperibilità di tecnici e operativi dislocati sul territorio. Nella giornata di oggi, e viste le nuove piogge, è stato intensificato il funzionamento di tutti gli impianti idrovori posizionati lungo la fascia costiera del Po, attivi sia con le pompe, utili al deflusso delle acque che arrivano da monte, sia con le paratoie che, chiuse, non permettono il rigurgito del grande fiume sui territori limitrofi. In aggiunta agli impianti, attivata anche una pompa idrovora a Zerbio. Terminato alle 15 di oggi (e iniziato lunedì alle 12) il funzionamento della pompa posizionata nell’area golenale di Caorso in soccorso ad una azienda agricola allagata. Ecco i dati di funzionamento degli impianti idrovori:
– Finarda (Piacenza): dal primo di novembre ad oggi alle ore 15, sollevati 190 mila metri cubi di acqua di cui 140 mila da sabato.
– Armalunga (zona sub urbana): dal primo di novembre ad oggi alle ore 15, sollevati 4 milioni e 100 mila metri cubi di acqua di cui 1 milione e 630 mila sabato.
– Zerbio (Caorso): dal primo di novembre ad oggi alle ore 15, sollevati 2 milioni e 200 mila metri cubi di acqua di cui 240 mila sabato.
– Casino Boschi (Sarmato): dal primo di novembre ad oggi alle ore 15, sollevati 1 milione e 200 mila metri cubi di acqua di cui 400 mila sabato.
Ad intervenire in merito alla collaborazione adoperata, è Fausto Zermani, Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza: “Ringrazio sia gli agricoltori di tutta la provincia – che, grazie alle buone pratiche agrarie, e alla manutenzione portata avanti con cura sul reticolo minore, contribuiscono all’efficienza idraulica dei territori – sia le amministrazioni comunali, la Regione Emilia Romagna, Aipo, il Servizio Affluenti Po, la Prefettura e la Protezione Civile”.