Il Consorzio di Bonifica della Romagna, il cui comprensorio di collina e montagna riguarda 1.800 chilometri quadrati di territorio nelle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, traccia un primo bilancio delle recenti avversità atmosferiche determinate dalle piogge alluvionali del 3 e 4 marzo e dalle successive nevicate del 8, 9 e 10 marzo 2010.
“Purtroppo ancora una volta – dice il Direttore generale ing. Ettore Maria de Cupis – abbiamo dovuto fare i conti con la fragilità geomorfologica di tutto il nostro territorio collinare e montano. L’andamento stagionale ha avuto le stesse dinamiche del disastroso 2005 . Le notevolissime e intense precipitazioni atmosferiche, alla fine di un inverno nevoso, hanno riattivato vecchie e nuove frane su tutto il comprensorio”.
Il danno complessivo è stato enorme. De Cupis prosegue: “Le nostre maestranze in collaborazione con i Comuni del comprensorio stanno ancora stilando l’elenco completo delle infrastrutture (strade, acquedotti rurali, reti di scolo, opere pubbliche di bonifica ecc.) pubbliche e private danneggiate. Un primo dato evidenzia un danno complessivo di oltre 10 milioni di euro per interventi di ripristino su tutto il comprensorio romagnolo. L’elenco dei danni censiti è stato inviato alle Prefetture alla Regione Emilia Romagna e ai Presidenti delle Province romagnole”.
Nel frattempo non siamo stati con le mani in mano. “Infatti le nostre squadre si stanno adoperando, a nostro totale carico, per realizzare interventi di emergenza soprattutto a favore della viabilità minore della collina e montagna romagnola. Speriamo che con l’arrivo della buona stagione – conclude de Cupis – tutto questo non venga dimenticato. Infatti, una corretta politica di gestione delle risorse profuse per la manutenzione di questo fragile territorio potrebbe in futuro evitare spese ben maggiori derivanti da eventi calamitosi che a causa dei cambiamenti climatici si stanno facendo sempre più frequenti”.
Nella foto: la frana di Dovadola, località Monte Paolo