Roma, 24 ottobre 2019 – Continua il presidio dei Consorzi di bonifica ed irrigazione che, con esperte manovre idrauliche e la progressiva chiusura di centinaia di paratoie, controllano la piena del fiume Po, evitando il rischio di allagamenti nelle zone interne. Il Grande Fiume sta segnando, a Cremona, la punta di piena con 4.181 metri cubi al secondo contro una portata media del periodo pari a mc/sec 1.487, mentre un anno fa si registravano 525 metri cubi; dopo aver toccato i territori di Piacenza e Parma, l’incremento dei livelli idrici interesserà nelle prossime ore la provincia reggiana per poi spostarsi nel ferrarese. A causa delle forti precipitazioni registrate nei giorni scorsi sull’Italia nord-occidentale, la Protezione Civile dell’Emilia-Romagna aveva diramato un’allerta meteo “gialla” per rischio idraulico sulla macroarea, corrispondente alla pianura e bassa collina emiliana occidentale tra le province di Parma e di Piacenza. Intanto, pur scendendo, restano fortemente al di sopra delle medie, i corsi d’acqua piemontesi con il Toce, che segna il record di 253 metri cubi al secondo contro la media di 32 nel periodo. Sta tornando alla normalità la situazione dei grandi bacini settentrionali, dove il lago Maggiore registra un’altezza idrometrica di quasi 203 centimetri dopo aver sfiorato la massima storica, toccando oltre 212 centimetri; restano comunque sopra la media anche gli altri laghi con i livelli dell’Iseo (cm. 41,9) e del Garda (cm. 89,3) tuttora in crescita. “E’ costante il monitoraggio sull’assetto idraulico del territorio soprattutto in una fase di potenziale criticità – commenta Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) – L’unica preoccupazione è legata all’evolversi degli eventi atmosferici, quando violenti episodi meteo potrebbero creare criticità localizzate.” “È l’inizio della stagione delle piogge, – conclude Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – i Consorzi di bonifica pronti a fare la loro parte per cittadini e imprese per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, trasformando la difesa dei rischi in opportunità.”