“I dieci milioni di litri di gasolio riversati nel Lambro e giunti al Po sono una vera e propria catastrofe ambientale – dichiara il direttore del Consorzio della Bonifica Burana Claudio Negrini – ma, fortunatamente, il nostro reticolo di canali non ne è stato contaminato.” Mentre la chiazza oleosa prosegue la sua corsa nel ferrarese, dove è attesa per domenica all’altezza di Pontelagoscuro, e procedono le analisi di spessore e estensione dello strato di idrocarburi, i tecnici del Burana prevedono il superamento dell’impianto Sabbioncello di Quingentole (Mn) prima, e dell’Impianto Pilastresi di Bondeno (Fe) poi, già nella giornata di sabato. Il Consorzio di Burana, convocato per una riunione straordinaria con la Prefettura di Ferrara per la gestione dell’emergenza, assicura infatti che, non essendo ancora iniziata la stagione irrigua, nessun impianto ha prelevato e preleverà da Po in questi giorni. Il direttore del Burana, Negrini, aggiunge: “oltre al fatto che non stiamo attingendo da Po con i nostri impianti, non c’è neppure pericolo di riversamenti naturali per la morfologia stessa del territorio. Il nostro reticolo resta idraulicamente separato nei punti di prelievo dal fiume Po, non c’è rischio di eventuali ingressi di acque contaminate.” Il presidente del Consorzio di Burana, Mario Girolami, conclude: “auspichiamo che la task force allestita in questi giorni riesca a contenere, nei limiti del possibile, il danno dei corsi d’acqua toccati dal miasma nero e gli eventuali danni che da esso potrebbero derivare ai nostri impianti a contatto con le acque del Po. Dal nostro punto di vista possiamo rassicurare la popolazione: non c’è alcuna compromissione della qualità delle acque del nostro reticolo di bonifica; almeno nel nostro comprensorio gli ecosistemi che si formano attorno ai nostri canali, habitat naturali di flora e fauna, non verranno pregiudicati da questo disastro”.