“Tutti i Consorzi di bonifica della regione sono allertati ed operano in stretta collaborazione con la Protezione civile per adottare tutte le azioni necessarie a garantire che le future distribuzioni di acqua per necessità irrigue siano qualitativamente compatibili con le esigenze produttive”. Questo il commento di Emilio Bertolini, presidente dell’Unione Bonifiche Emilia Romagna, circa gli effetti per il sistema di bonifica regionale dello sversamento in Po di una enorme quantità di idrocarburi proveniente dal fiume Lambro.

 

“Il passaggio dell’onda inquinante di idrocarburi sul Po, prevista in questi giorni, al momento non crea particolari criticità per il sistema di bonifica dell’Emilia Romagna. I grandi impianti di derivazione delle acque per uso irriguo (Boretto nel Reggiano, Pilastresi a Bondeno, Palantone sempre a Bondeno, Guarda a Ro Ferrarese, Contuga e Berra) sono al momento inattivi in quanto il prelievo irriguo inizia solo più avanti, in primavera. Le caratteristiche costruttive dei nostri impianti sono poi tali da garantire il loro isolamento al passaggio dell’onda inquinante salvaguardandoli dalla contaminazione”. “Resta comunque alto – conclude Bertolini – il livello di attenzione verso le possibili ricadute future del passaggio del materiale inquinante a fronte di possibili depositi nell’alveo o sulle sponde del fiume”.

 

Ogni anno mediamente le acque distribuite dagli 8 Consorzi di bonifica della regione a fini irrigui, industriali e ambientali superano il miliardo di metri cubi su quasi 700.000 ettari, servendo circa 50.000 aziende agricole.