Solo il lavoro di squadra tra Enti di bonifica modenese e mantovano, grazie alla più che decennale esperienza nella gestione delle acque dei loro territori, ha scongiurato il peggio: l’unione delle forze degli Enti di Bonifica ha evitato un duplice allagamento, a valle e a monte della Botte Napoleonica, che è stata chiusa su richiesta della Regione Emilia Romagna per poter risolvere l’emergenza dovuta al cedimento della fondazione del sostegno di Valpagliaro, nodo idraulico posto a valle della Botte stessa.
Dapprima il Burana e successivamente Terre dei Gonzaga hanno accolto la richiesta del Servizio Tecnico di Bacino del Po di Volano di Ferrara di non gravare sull’impianto di Valpagliaro, per evitare una disastrosa ondata di piena verso valle che avrebbe certamente procurato pericolo per l’incolumità pubblica e gravi danni alle proprietà. Si è trattato di una strategia delicata e complessa, già collaudata in passato in occasione di situazioni idrauliche altrettanto pericolose, che ha tenuto impegnati i tecnici del Burana, di Terre dei Gonzaga in Destra Po e della Regione Emilia-Romagna, in costante allerta durante tutte le festività di Natale, e che ha permesso di smaltire direttamente in Po i quantitativi d’acqua di quei giorni, con le opportune manovre. I Consorzi di Bonifica hanno scaricato le acque dei loro canali direttamente in Po mettendo in funzione gli impianti di sollevamento di Moglia di Sermide e Pilastresi, deviandole quindi dalla consueta rotta verso
Nella foto: la Botte Napoleonica