Roma, 27 giugno 2019 – Si chiama Poligono del Giappone (Reynoutria Japonica) ed è una delle piante inserite nella lista delle 100 specie più invasive del mondo: il Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno ha avviato una sperimentazione per il suo contenimento nei torrenti in provincia di Pistoia dove, come in molte altre zone d’Italia, si sta espandendo in maniera preoccupante. “Sono state individuate tre aree differenti sulle sponde del torrente Vincio di Montagnana, corso d’acqua in cui è particolarmente abbondante la presenza di Poligono del Giappone – spiegano i tecnici dell’ente consortile – Nelle tre parcelle sperimentali verranno studiati gli effetti dei diversi trattamenti proposti per il contenimento della pianta: dagli sfalci alla copertura con telo ombreggiante fino al pascolamento con equini. Il Poligono del Giappone è una specie originaria dell’Asia Orientale, appartenente alla famiglia delle Poligonacee; fu introdotta in Europa, a scopo ornamentale, a metà del 1800, diffondendosi rapidamente anche in Italia. L’espansione di questa pianta, molto difficile da eliminare se già insediata, può causare maggiore erosione del suolo fino a compromettere la stabilità degli argini dei corsi d’acqua, mentre negli spazi urbanizzati può spaccare muri e pavimentazioni con i rizomi. In Europa è fortunatamente presente solo con piante femminili e, per questo motivo, la sua propagazione avviene per moltiplicazione vegetativa e principalmente durante lavori di movimentazione terra che, se contiene frammenti del Poligono del Giappone, può dare avvio ad una nuova colonizzazione; la corrente dei corsi d’acqua è poi il principale alleato per trasportare la pianta anche a lunghe distanze. È così che il Poligono del Giappone si insedia rapidamente lungo gli argini, pur essendo diffusa anche lungo i bordi di strade e ferrovie, nonché negli spazi incolti, invadendo gli ambienti naturali con conseguente riduzione della biodiversità locale. “La diffusione del Poligono del Giappone è un grave problema per gli habitat autoctoni; per questo, si stanno cercando soluzioni in diverse aree protette e parchi fluviali del Nord Italia – informa Marco Bottino, Presidente del Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno – Con questo intervento ci poniamo all’avanguardia nella gestione integrale dei corsi d’acqua.” “La sperimentazione, che si avvia in Toscana, conferma il ruolo dei Consorzi di bonifica anche per la tutela della biodiversità fluviale – commenta Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) – Per questo,come incrementare il tema della resilienza dei territori ai cambiamenti climatici sarà uno dei focus dell’Assemblea Nazionale ANBI, in calendario a Roma per il 3 e 4 Luglio prossimi.”