Dopo le vittorie della bonifica in Commissione Tributaria Provinciale, ora l’ennesima conferma, la più rilevante, dell’inaffidabilità delle ragioni addotte da Antonio De Franco, a capo del movimento Mab Unico avverso la legittimità dei contributi di bonifica.  Sono arrivati infatti gli esiti delle prime sentenze in secondo grado emesse dalla Commissione Tributaria Regionale di Bologna: le cartelle del Consorzio di Burana sono legittime e quindi da pagare. Questo, infatti, è il verdetto dei primi 4 contenziosi già esaminati a livello provinciale ora vagliati nell’appello in Regione. Il risultato soddisfa quindi le attese del Consorzio di Burana, al contrario di quanto millantato, anche con azioni denigratorie, dal comitato di Antonio De Franco: il contributo di bonifica è un obbligo di legge e pertanto va pagato.  Il presidente del Consorzio di Burana Fausto Balboni ha così commentato le sentenze della Commissione regionale favorevoli all’Ente: “Il movimento Mab Unico, che contava in un capovolgimento di fronte a livello regionale dei risultati negativi già conseguiti con le sentenze della Commissione Provinciale, deve ora accettare l’infondatezza delle proprie tesi. Il Rag. De Franco, fino ad oggi, ha solo istigato i contribuenti, previa adesione al suo movimento, ad azioni contro la bonifica senza alcun fondamento giuridico e, ciò dal nostro punto di vista è ancora più grave, dimostrando una totale ignoranza delle importanti attività svolte dalla bonifica. Speriamo che ora che ha perso anche in appello smetta con le sue azioni millantatorie che vanno in un’unica direzione: la lesione degli interessi della collettività.” Il direttore dell’Ente, Gianni Chiarelli ribadisce: “speriamo che il risultato ottenuto oggi in Regione faccia calare il sipario sulle azioni del Mab Unico, movimento che ci ha fatto perdere fin troppo tempo e ha causato solo danni economici e disorientamento ai nostri contribuenti. La bonifica, ossia la nostra rete di canali e di impianti, svolge oggi un’attività fondamentale di presidio del territorio ed assicura allo stesso l’acqua per irrigare garantendo, al contempo, lo scolo delle acque di pioggia: la legge questi compiti li riconosce e li tutela.”