Nell’area compresa tra il fiume Reno e il torrente Sillaro, l’intero reticolo idrografico artificiale (oltre 1.600 km di canali) è gestito dalla Bonifica Renana che, con 51 impianti idraulici di sollevamento e 1.500 ettari di casse di espansione, ogni anno consente il deflusso di oltre 400 milioni di metri cubi di acque di pioggia, tutelando tutti gli immobili e le infrastrutture del territorio e distribuisce 70 milioni di metri cubi d’acqua per scopi produttivi. 

“Abbiamo pensato che fosse utile – dice Giovanni Tamburini, presidente della Renana, – cercare di far crescere il legame identitario e culturale tra i cittadini e le principali vie d’acqua realizzate nel corso dei secoli; da qui l’idea della segnalazione dei principali canali storici laddove essi incrociano le strade della Provincia di Bologna. Si tratta di 60 punti di incrocio, in cui entro l’estate sarà apporto il cartello di segnaletica con il nome di questi canali.” L’iniziativa di nuova tabellazione stradale “Vie d’acqua della pianura bolognese” verrà presentata e divulgata con 7 eventi locali: 6 nel cuore del suo comprensorio e uno dedicato alla montagna. I Comuni in cui verrà presentato il progetto alla cittadinanza sono: Castenaso, Castel S. Pietro Terme, Budrio, Molinella, S. Giorgio di Piano, S. Pietro in Casale e Loiano.  La presentazione prevede una mostra fotografica sulla storia idraulica dei principali canali di bonifica fino all’attualità, la presentazione dell’iniziativa di segnalazione territoriale ed i suoi scopi, la lettura di un testo (“La memoria dell’acqua” di Maurizio Garuti) dedicato alle vicende storiche, ai mestieri e alla semantica locale derivate dal governo delle acque, tramite anche testimonianze di protagonisti dell’epopea della bonifica e con disponibilità per il pubblico di materiale divulgativo.  Nell’attività formativa sono state coinvolte le locali scuole primarie e secondarie, con un percorso didattico ad hoc su questo tema.  Il budget realizzativo dell’intero progetto è pari a 109.000 euro di cui 50.000 resi disponibili quale contributo all’iniziativa dalla Fondazione del Monte di Ravenna e Bologna.