Francesco Vincenzi: “Il futuro deve essere della programmazione idrica non degli sciamani!”
Roma, 9 aprile 2019 – “Con i nostri progetti e la nostra sussidiarietà evitiamo di affidare il futuro dell’agricoltura italiana a sciamani e danze della pioggia!”: è con una battuta che Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) annuncia il via alla “corsa per l’apertura dei cantieri” previsti dal Piano Irriguo Nazionale e dal Piano Nazionale Invasi: oltre 800 milioni di investimenti pubblici, che garantiscono almeno 4.000 posti di lavoro. “Con la nostra capacità progettuale – prosegue Vincenzi, intervenuto all’Assemblea dello S.N.E.B.I. (Sindacato d’impresa dei Consorzi di bonifica e di irrigazione), che ha eletto Presidente, Alessandro Folli – frequentiamo il futuro, ma dobbiamo farlo sempre più soprattutto in alcune Regioni del Sud, dove una cattiva interpretazione della politica limita le potenzialità dell’autogoverno degli enti consortili, costringendoli a commissariamenti senza fine.” I dati sulle disponibilità idriche confermano il positivo andamento del momento: in soli 3 giorni, il lago Maggiore è cresciuto di 17 centimetri, il livello di quello di Como segna quasi 10 centimetri in più, l’Iseo + 11 centimetri; il lago di Garda è addirittura 23 centimetri sopra la media del periodo. Bene anche i fiumi con il Po, che ha abbandonato la fatidica quota minima dei 600 metri cubi al secondo a Pontelagoscuro per avvicinarsi molto alla media del periodo (mc/sec 1559) e l’Adige, che segna la seconda portata del più recente quinquennio a Boara Pisani (mc/sec 243.62). I fiumi piemontesi (Dora Baltea, Tanaro Stura) sono tornati a regime, così come il Secchia in Emilia Romagna, mentre restano in sofferenza l’Enza ed il Reno. Migliora anche la situazione del lago di Bracciano, da cui attinge l’acquedotto di Roma: + 10 centimetri sul livello 2018.“Le piogge di questi giorni – conclude Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – stanno riportando la situazione idrica delle regioni settentrionali del Paese verso la normalità del periodo. Non dobbiamo, però, illuderci perché le scorte idriche accumulate sono sufficienti indicativamente fino a fine Maggio, quando non avremo i consueti apporti idrici dallo scioglimento delle nevi, quest’anno praticamente dimezzate. Questo, nonostante si stia trattenendo la maggior quantità possibile d’acqua nei laghi, nei bacini artificiali e perfino nei canali.”