Riaprono in regione le ‘cattedrali dell’acqua’ per la nona edizione della Settimana della Bonifica (9-17 maggio). Quaranta impianti aperti (dighe, opere idrauliche, opere irrigue, invasi collinari, casse di espansione) per permettere a cittadini e scolaresche di toccare con mano un sistema tra i più efficienti e organizzati del Paese che nella scorsa stagione ha distribuito oltre 1 miliardo di metri cubi d’acqua per usi agricoli ma anche civili e industriali. Un sistema che, puntando sull’innovazione e sull’uso razionale della risorsa, ogni anno riesce a risparmiare milioni di metri cubi di acqua. Ma anche un sistema che tutela il territorio da alluvioni ed esondazioni grazie ad una rete capillare di canali e impianti idrovori di sollevamento. Non a caso quest’anno il tema della Settimana della bonifica è “Dalla siccità alle alluvioni: che fare?”.
Anche quest’anno una attenzione particolare sarà dedicata alle scuole e al rapporto coi giovani. Il 13 maggio presso il museo della Bonifica sito nel grande impianto di Saiarino ad Argenta (Fe) saranno premiate le scolaresche vincitrici del concorso a premi bandito da Urber in collaborazione coi Consorzi regionali sul tema “Lavorare l’acqua dà valore alla terra e alla città” cui hanno partecipato sessanta scuole elementari e medie dell’intera regione da Piacenza a Rimini, per un totale di circa 1500 ragazzi. “La risposta delle scuole e dei giovani studenti – dice il presidente Urber, Emilio Bertolini – è per noi motivo di grande soddisfazione e ci sprona a continuare sulla strada della sensibilizzazione dei giovani su un tema di importanza capitale per il futuro della nostra società: la consapevolezza che l’acqua non è un bene infinito, che tutti si devono impegnare nelle ‘buone pratiche’ di risparmio e di uso razionale”.
Fra le strutture più spettacolari che apriranno i battenti sul Po ci sono gli impianti del Palantone a Salvatonica di Bondeno (dove prende origine il Canale Emiliano Romagnolo), le Pilastresi a Stellata di Bondeno, Boretto nel Reggiano. Nell’area del Delta apriranno, a cura dei Consorzi ferraresi, gli impianti Sammartina, Codigoro, Marozzo e Bando. Sarà possibile visitare le due dighe del Piacentino: Molato e Mignano. Aperte e visitabili anche tante opere irrigue come gli Impianti Santerno-Senio 1 e 2 a Lugo e Solarolo nel Ravennate, così come tanti invasi collinari nell’Appennino bolognese, ravennate e forlivese. Il Canale Emiliano Romagnolo aprirà, oltre agli impianti del Palantone, Savio e Pieve di Cento, anche il campo-mostra delle attrezzature irrigue presso l’Azienda Idice a Riccardina di Budrio. Sabato 9 maggio inaugurazione a Pievesestina di Cesena dei nuovi impianti di adduzione e distribuzione delle acque del CER per l’area Bevano-Savio. A Reggio due mostre fotografiche: una dell’artista tedesco Schulte-Bunert ‘Fondo vivo’ e l’altra con immagini dal concorso indetto dai 2 Consorzi reggiani. Vasta la scelta di itinerari a contatto con la natura, casse di espansione e zone umide da visitare: dalla cassa di Alfonsine nel Ravennate a quella del Dosolo nel Bolognese a quella del Cavo Tresinaro a Rio Saliceto (Re). A Cesena il Consorzio Savio-Rubicone col Tarta Club inaugurerà un impianto di recupero di tartarughe; all’interno della pineta di Classe visita all’impianto della Bevanella e osservazione dell’avifauna del Parco del Delta. All’impianto Pilastresi lezioni di yoga; lungo la centuriazione cesenate passeggiate notturne “tra papaveri e lucciole” seguendo il tracciato del canale Emiliano Romagnolo. Tantissime poi le iniziative artistico-culturali e di carattere ludico-sportivo: biciclettate, corse campestri, gare di pesca sportiva, escursioni cicloturistiche…
“Un programma ricchissimo, davvero per tutti i gusti – commenta Emilio Bertolini, presidente Urber – che vuole avvicinare il sistema di bonifica dell’Emilia Romagna a tutti i cittadini. I temi dell’acqua, della difesa del territorio, della salvaguardia dell’ambiente sono patrimonio di tutti e con tutti vogliamo condividerli”.