Francesco Vincenzi: “E’ una concreta risposta al rischio siccita’ in attesa della realizzazione del Piano Nazionale Invasi”
Roma, 1 aprile 2019 – E’ il lago di Como, il cui livello (7,6% della capacità di riempimento) si avvicina rapidamente al minimo storico, a ben rappresentare la sempre più preoccupante situazione idrica del Nord Italia, dove l’assenza di significative precipitazioni si accompagna allo scarso manto nevoso ancora presente sulle montagne. Nel comprensorio del Consorzio di bonifica Terre dei Gonzaga in Destra Po, a cavallo tra Lombardia ed Emilia Romagna, è iniziato l’invaso dei canali per garantirsi l’acqua necessaria nell’ormai probabile caso di siccità. “Il prelievo idrico avviene dal fiume Po nel comune di Boretto tramite due stazioni di pompaggio idraulico per 20.000 litri al secondo – indica il direttore dell’ente consortile, Raffaele Monica – L’acqua viene immessa nel canale Derivatore e poi distribuita nel comprensorio attraverso canali irrigui, costruiti appositamente nel secondo dopoguerra; in pochi giorni tutti gli alvei stanno raggiungendo la quota indicata.” “Il Consorzio – aggiunge la presidente, Ada Giorgi – attivandosi in anticipo, è riuscito ad ottenere il rinnovo della concessione fino al 2046, confermando gli attuali limiti di portata; così, concluse le operazioni di rimozione della sabbia depositata dal fiume in corrispondenza delle pompe, ha potuto avere inizio l’attività di derivazione. Questo per aumentare la resilienza del territorio ai cambiamenti climatici e rispondere alle necessità degli agricoltori, che non possono certo attendere i tempi della burocrazia: se la risorsa serve, va erogata immediatamente.” “Per avere futuro – conclude Francesco Vincenzi, presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) – bisogna affrontare le sfide con lungimiranza. Trasformare i canali in bacini per trattenere acqua in previsione della possibile siccità, fa parte della concreta cultura del territorio, praticata dai Consorzi di bonifica ed alla quale vanno abbinati interventi infrastrutturali, quali quelli previsti dal Piano Nazionale Invasi e dal Piano Irriguo Nazionale, la cui fase realizzativa è ora finalmente in rampa di partenza.”