FRANCESCO VINCENZI: “RIPERCORRIAMO LA VICENDA, PERCHE’ I CONSORZI DI BONIFICA NON SIANO VITTIME SACRIFICALI DELLA “IMPOLITICA” REGIONALE”
Roma, 30 gennaio 2019 – “In Puglia si sta perpetrando lo scippo dell’acqua ai danni degli agricoltori, di fatto privatizzandone la gestione. I Consorzi di bonifica sono vittime, non causa di una situazione di inefficienza, creata dalla “impolitica”, che da una quindicina d’anni li sta privando del principio fondante dell’autogoverno democratico che, dove correttamente applicato, è sinonimo di buon governo della risorsa.” A tornare a ribadirlo è Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI). D’altronde, è la cronistoria degli eventi a giustificare tale affermazione. Fu, infatti, la Giunta di Regione Puglia, guidata da Raffaele Fitto (dal 2000 al 2005), a decidere di sospendere, alla vigilia delle elezioni, la capacità impositiva dei Consorzi di bonifica e di non fare più pagare la contribuenza, commissariando gli enti consortili ed impegnandosi a versare annualmente nelle loro casse i circa 14 milioni di mancati introiti; in tal modo, il governo regionale cercò inutilmente di recuperare consensi dopo la pesante riforma della sanità regionale, che comportò chiusure di ospedali e disfunzioni nei servizi. Il nuovo Governatore eletto, Nichi Vendola, spinto anche dalla magistratura contabile che contestava l’operato del suo predecessore, cambiò la legge, trasformando il finanziamento regionale ai Consorzi di bonifica in semplice “anticipazione” nell’attesa di definire complessivamente la situazione. Non furono sufficienti, però, due mandati (10 anni!) per risolvere la questione; nel frattempo, la gestione commissariale dei Consorzi di bonifica si limitava a contenere le spese e poiché le “anticipazioni” della Regione avvenivano sempre in clamoroso ritardo, le risorse, retribuiti gli stipendi , finivano a pagare gli interessi bancari e per i contrasti giudiziari con fornitori. L’attuale Giunta Regionale di Michele Emiliano, adducendo l’obbiettivo di dare soluzione alla vicenda, sta di fatto, privatizzando la gestione della risorsa irrigua, volendone affidare la gestione all’Acquedotto Pugliese, certo non un esempio di efficienza e che, essendo una Società per Azioni, ha come mission anche la remunerazione del capitale. “I Consorzi di bonifica – commenta il Presidente di ANBI – sono invece strumento di sussidiarietà e permettono la partecipazione diretta degli interessati, non hanno scopo di lucro e limitano le tariffe ai semplici costi di trasporto dell’acqua. Abbiamo voluto ricordare le vicende in questo momento perché, per un ricorrente paradosso italiano, i Consorzi di bonifica pugliesi da vittime di una “furbetta impolitica” vengono trasformati in colpevoli; sul banco degli imputati, invece, deve andarci una Regione incapace, in tanti anni, di trovare una soluzione nell’interesse dell’agricoltura e della sua economia, pregiudicandone invece la competitività con pesanti riflessi sulle opportunità occupazionali e sulla gestione del territorio.”