Roma, 5 dicembre 2018 – “Il conto più caro dei cambiamenti climatici, che stanno condizionando i territori e le loro comunità, lo paga l’agricoltura; per questo, c’è bisogno di investimenti a servizio dell’imprenditoria rurale, che rappresenta una concreta opportunità di fronte alla crisi economica. La valorizzazione del settore primario deve essere un tema centrale nell’agenda del Governo, ad iniziare dalla salvaguardia, in sede comunitaria, delle prerogative dell’agricoltura irrigua, sinonimo di qualità nei Paesi mediterranei.” A tornare a chiederlo è Francesco Vincenzi, presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), intervenuto ad un convegno in Sardegna. “E’ necessario – prosegue il presidente di ANBI – abbandonare la logica delle emergenze, investendo in prevenzione idrogeologica, perché il susseguirsi degli stati di calamità è economicamente insostenibile; per questo, serve un grande piano per la manutenzione delle infrastrutture idrauliche: è la più grande opera pubblica, di cui il Paese ha bisogno. In questo quadro, chiediamo anche che venga accelerato l’iter per l’approvazione della legge per limitare il consumo di suolo e che da molti anni giace nei meandri parlamentari. Va accorciato – insiste Vincenzi – il divario fra Nord e Sud del Paese; l’applicazione dell’Intesa Stato-Regioni del 2008 sulla Bonifica può essere un esempio per valorizzare esperienze virtuose, chiamando la politica al dovere delle scelte. I Consorzi di bonifica hanno dimostrato di sapersi riformare ed oggi sono protagonisti di un nuovo modello di sviluppo, che pone, al centro, il territorio. Nei prossimi mesi saranno attivati, in tutta Italia, investimenti per circa un miliardo a servizio del territorio e che vogliono dire lavoro, economia, occupazione; è un’opportunità, ma anche una responsabilità, cui i Consorzi di bonifica sono pronti a rispondere nella maniera migliore: in questo, la storia è utile per indicare la scelta migliore per il futuro.”
DOPO LE EMERGENZE METEO SI CONTANO I DANNI ED E’ SEMPRE L’AGRICOLTURA A PAGARE IL PREZZO PIU’ ALTO DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI
News - 5 Dic, 2018
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