Sono iniziati gli interventi del Consorzio di Burana per la manutenzione di
numerose opere di bonifica montana, grazie ad un finanziamento della Regione
Emilia-Romagna per un importo pari a 116mila euro. Il primo stralcio dei lavori
interessa diversi comuni dell’area montana e pedemontana, tra cui Sestola,
Fanano, Pavullo, Guiglia, Zocca e Maranello. Il Consorzio si è messo al lavoro dopo un’attenta valutazione delle zone più critiche e la stesura dei progetti recanti le proposte operative per la risoluzione delle problematiche di dissesto riscontrate. I tecnici del Burana sono infatti entrati all’opera per il ripristino dell’officiosità
idraulica e la sistemazione delle pendici in dissesto della zona, al fine di
evitare fuoriuscite d’acqua, ristagni ed infiltrazioni e garantire il
corretto deflusso delle acque dei rii oggetto di intervento.
Ma quelli finanziati dalla Regione non sono gli unici interventi in corso d’opera per il Burana in montagna: stanno infatti volgendo al termine i lavori finanziati dal Fondo di Solidarietà Nazionale previsti in applicazione del Decreto Legislativo n. 102/2004 per il ripristino delle opere pubbliche di bonifica per danni causati dalle eccezionali avversità atmosferiche verificatesi nel 2004. I lavori, della durata di oltre un anno dalla consegna, hanno permesso di ripristinare la piena funzionalità di alcune infrastrutture del Burana presenti nei comuni di Riolunato, Montese e Castelvetro di Modena deteriorate a seguito delle calamità naturali
registrate nella nostra regione nel 2004. Il presidente del Consorzio della bonifica Burana Fausto Balboni ha ribadito l’impegno dell’Ente nella salvaguardia, oltre che del territorio di pianura, di quello montano: "il territorio montano risente particolarmente di problematiche legate a fenomeni di dissesto e di erosione, particolarmente dovute alle ripercussioni delle attività umane sull’ambiente, così come ai mutamenti climatici degli ultimi anni. Al Consorzio di Burana esiste un
settore tecnico dedicato specificatamente alle zone pedecollinari e di
montagna, dato che qui gestiamo oltre 3.000 opere di difesa idraulica
monitorando continuamente le situazioni a rischio, anche su segnalazione
degli Enti locali e di privati."