REGGIO EMILIA, MODENA – “Nonostante il peggioramento in corso, valuteremo se prorogare la stagione irrigua di un’altra settimana”. L’annuncio, a sorpresa, è di Marino Zani, presidente del Consorzio di Bonifica Parmigiana Moglia Secchia.
Cosa è successo presidente?
“La stagione irrigua è iniziata in sensibile ritardo, in quanto le precipitazioni primaverili hanno coperto buona parte del fabbisogno dei mesi di maggio giugno – spiega Zani – ma poi nel nostro comprensorio le ultime piogge sono avvenute a fine luglio e, in alcune limitate aree agli inizio agosto. Ora siamo in condizioni di siccità”.
“Questo – gli fa eco il direttore Salvatore Vera – è problematico in particolare per le colture da frutto che stanno andando in maturazione. Come la vite, che sconta un ritardo di maturazione di due settimane, o le coltivazioni di melo e pero”.
La stagione irrigua sino qui come era andata?
“Nel complesso abbiamo irrigato su una superficie complessiva pari a 26.000 ettari, – risponde Vera – per un incremento della produzione del valore stimato di circa 18.000.000 milioni di euro. Le piogge di maggio, giugno e luglio hanno coperto una parte del fabbisogno irriguo, tanto che le richieste di irrigazione pervenute al Consorzio sono state circa il 40% in meno rispetto a quelle dello scorso anno. Ora, però, dopo un agosto senza alcuna pioggia come pure la prima decade di settembre, caratterizzata tra l’altro da elevate temperature, la situazione è diversa. E’ il caso del Fiume Secchia che, proprio per la carenza di precipitazioni, è ancora in condizioni di turno, ovvero distribuisce alternativamente acqua 4 giorni nel comprensorio di Modena e altrettanti in quello di Reggio. Dalla traversa di Castellarano si sono derivati, come ogni anno, circa 35 milioni di metri cubi d’acqua, che, scendendo a gravità, non comportano aggravi di costi energetici di pompaggio. Sono ancora in funzione gli impianti per il prelievo dell’acqua del fiume Po a Boretto, a servizio anche dei consorzi Bentivoglio Enza e Terre dei Gonga in destra Po. Intanto, continuiamo ad operare sulla strada del risparmio idrico con scelte strutturali e gestionali che tendono a ridurre gli sprechi e ad aumentare la qualità del servizio erogato”.
Quando avranno avvio le imponenti operazioni di manovra per la chiusura degli impianti?
“Il programma degli svasi è stato preparato e diffuso, ma considerato che continuano a pervenire delle richieste di irrigazione, alcune manovre sono state posticipate, per rendere disponibile l’acqua per le colture ancora in corso, prevalentemente frutteti, vigneti e prati stabili. Se le piogge previste per questo week-end si verificheranno, potremo senz’altro procedere allo svaso come pianificato, diversamente dovremo valutare le esigenze irrigue residue e se necessario proseguire nella distribuzione d’acqua – spiega Paola Zanetti, dirigente cui afferiscono il Settore impianti (per la gestione e manutenzione dei quaranta impianti idrovori di pompaggio, dislocati nelle province di Modena e Reggio) e il Settore gestione canalizzazione (per la distribuzione capillare dell’acqua irrigua a tutti coloro i quali ne fanno richiesta, attraverso una rete di canali estesa per oltre 2400 km ) – le operazioni di svaso restano operazioni complesse che pianifichiamo ogni anno con rigore sia nell’interesse dell’agricoltura ma, anche, di pari passo con l’azione dei soggetti attivi nella salvaguardia dell’ambiente e della vita nei corsi d’acqua. Quest’anno alle operazioni consuete si aggiunge anche l’immissione di acque irrigue nel Torrente Crostolo, effettuata dal nostro Consorzio in collaborazione con Comune e Provincia di Reggio Emilia ed Enìa, al fine di salvaguardare la fauna ittica e avicola nonché la qualità ambientale del tratto urbano”.
“Il permanere dell’invaso, in una stagione in cui aumenta il rischio di pioggia, comporta il mantenimento di un elevato servizio di sorveglianza da parte del personale di campagna per il controllo dei canali e delle arginature e del personale tecnico per la gestione del centro di telecontrollo , nella sede di corso Garibaldi. Infatti, gran parte della canalizzazione ha duplice funzione di irrigazione e di scolo e in occasione di precipitazioni occorre intervenire tempestivamente per permettere un deflusso in sicurezza delle portate di scolo che trovano la rete dei canali già colma di acqua irrigua”.
A svaso concluso – prosegue la Zanetti – andremo ad avviare tutte le azioni di manutenzione che i condotti richiedono, anche se alcuni canali resteranno, come di consueto, invasati per finalità ambientali e per il ripopolamento ittico”.
Siccità e irrigazione, non ultime le parole del presidente dell’Associazione Nazionale delle Bonifiche Italiane, Massimo Gargano: “Se lo scioglimento dei ghiacciai è il futuro apocalittico, oggi bisogna rispondere all’emergenza siccità. I Consorzi di Bonifica pongono la loro esperienza al servizio del Paese: il loro parco progetti, molti dei quali immediatamente cantierabili, è a servizio del sistema Italia”.