Pensato per affrontare la siccità, è dalle piogge che si è dovuto difendere
il cantiere per il nuovo impianto a Pilastresi. Il maltempo del mese scorso
non ha infatti risparmiato le opere per il potenziamento dell’Impianto
Pilastresi, tramite la realizzazione del nuovo impianto Sussidiario. La
piena di giugno ha letteralmente sommerso il cantiere e costretto i tecnici
del Burana a sospendere i lavori per la costruzione dell’Impianto
Sussidiario 2, destinato a diventare strategico per i futuri
approvvigionamenti idrici del Polo Pilastresi di Stellata di Bondeno (Fe). L’impianto, di valenza europea, oltre a scolare le acque di piena del Po (quasi 55.000 ettari nelle province di Modena, Mantova e Ferrara), garantisce l’acqua per irrigare oltre 150.000 ettari di pianura ferrarese ad alta vocazione agricola.
6 milioni e 700mila euro è l’importo dei lavori, e una previsione di almeno
due anni di tempo necessari per terminare la costruzione dell’impianto che
andrà ad affiancare quello principale e il Sussidiario 1, inaugurato quattro
anni fa.
"Questo nuovo impianto sussidiario, come per quello inaugurato nel 2004,
rappresenta una scelta obbligata dalle mutate condizioni in cui ci troviamo
ad operare: quote di magra inferiori ai 3 metri sul livello del mare non
sono più l’eccezione ma la norma – afferma il presidente del Consorzio di
Burana Fausto Balboni. – La bonifica, al contrario di quanto si pensi, è una
funzione tutt’altro che statica, le mutate condizioni meteoclimatiche, le esigenze dell’agricoltura, la necessità di scolare velocemente grossi quantitativi di acqua di pioggia come quelli caduti il mese scorso, sono solo alcuni degli elementi che
ricadono sulla bonifica. Agire in ritardo, oggi, significherebbe essere
sopraffatti da un clima anomalo ed essere sottoposti a rischi di allagamenti
di città e campagne. Il nuovo impianto Sussidiario di Pilastresi va in
questa direzione: essere in linea con il cambiamento."
"La nostra nuova soluzione impiantistica – afferma il direttore Gianni
Chiarelli – potrà prelevare dal Po anche sotto i 2,5-3 metri s.l.m. e
garantirà l’acqua per i campi anche nei periodi di magra estrema. Con l’ondata
di caldo di questi giorni le quote di Po stanno scendendo vertiginosamente:
non appena le condizioni lo permetteranno riprenderemo le opere civili per
la costruzione del nuovo impianto sussidiario cercando di restare in linea
con i tempi di realizzazione che ci siamo prefissati, sfruttando al massimo
le infrastrutture idrauliche già esistenti ma senza stravolgerne l’assetto."
Il Bacino Burana-Volano, servito dal Polo Pilastresi, è un’area strategica
che ospita un’agricoltura tra le più fiorenti d’Europa, alla quale va
assicurata la risorsa idrica necessaria per le produzioni di qualità
esistenti.Burana a fare affidamento esclusivamente sull’impianto
sussidiario, messo a dura prova.
La dimostrazione della bizzarria meteorologica che si trova a dover
affrontare la bonifica si ha proprio in questi giorni, considerato che prima
le piogge torrenziali, poi il caldo africano, si stanno ripercuotendo
pesantemente in agricoltura: i cereali autunno-vernini, le colture orticole,
cocomeri, meloni e il pomodoro da industria, così come albicocche e pesche,
già colpite dalle gelate tardive, sono stati duramente messi a rischio dagli
sbalzi climatici dell’ultimo mese, compromettendone qualità e rese. E se la
meteorologia può fare una media del periodo, altrettanto non può fare la
bonifica che si trova a dover lottare cercando un equilibrio tra periodi ad
alta esigenza d’acqua da soddisfare e altri in cui l’acqua in esubero
diventa un rischio per la sicurezza del territorio e va prontamente
allontanata dai canali.
Nella foto: Gianni Chiarelli (sinistra) e Fausto Balboni