GUALTIERI – Il Consorzio della Bonifica Bentivoglio Enza trasmette un’analisi di quanto avvento sul proprio comprensorio a seguito delle violente precipitazioni avvenute tra il 13 e il 14 giugno. Le precipitazioni del 17 e 18 giugno non hanno destato situazioni di particolare allerta

 

 

 

Piovosità: così ogni due secoli

 

“La piovosità del 13 e del 14 giugno è stata senz’altro rilevante e insolita – spiega Raffaele Monica, direttore dell’Area tecnico-ambientale del Consorzio della Bonifica Bentivoglio-Enza -. Da dati in nostro possesso in un’ora in diverse aree del nostro comprensorio abbiamo registrato una piovosità in un’ora (con punte di 85 mm) che si registra in un caso ogni 200 anni e, nelle dodici ore (160 mm di pioggia nei tre comuni maggiormente colpiti) ogni 100 anni. L’evento eccezionale della piovosità avrebbe avuto un effetto ancora peggiore se fosse accaduto in altre stagioni, tipo autunno o inverno; infatti la folta vegetazione sul territorio ha avuto un effetto frenante sull’afflusso delle acque verso i canali di bonifica e grazie a questo effetto nessun canale principale è tracimato. Purtroppo dal 1 giugno al 12 giugno (prima dell’evento) a Poviglio Brescello e Castelnovo Sotto erano già caduti 80/100 mm saturando in parte i terreni”. 

Analisi del rischio idraulico e genesi degli allagamenti

 

“Certamente – aggiunge Emilio Bertolini, presidente del Consorzio di Bonifica – l’influenza delle aree urbane, determinando maggiori velocità delle acque ai canali, ha contribuito notevolmente alla formazione delle onde di piena straordinarie registrate. Questi scrosci si presentano troppo spesso per invocare l’eccezionalità: oramai sono da rivedere i parametri dell’idrologia classica. Bisogna adeguare la rete minore, anche di bonifica, perché non più idonea a causa di modifiche climatiche e delle comprensibili esigenze della popolazione. In attesa dei necessari finanziamenti occorre investire di più sulla manutenzione dell’esistente in modo da avere la rete al massimo della sua efficacia. I regolamenti edilizi devono essere più stringenti. E a fronte di tali eventi occorre pensare a casse di espansioni distribuite sul territorio, in modo da farvi convogliare e parcheggiare le acque e poi scaricarle pian piano quando è passato l’evento.                       

“Al termine delle  piogge delle settimane scorse – spiega Vito Fiordaligi, direttore del Consorzio di Bonifica Bentivoglio Enza – stavamo portando i canali in assetto irriguo, chiudendo parzialmente le paratoie degli sbarramenti per poter reinvasare gli stessi, ma senza ricorre al pompaggio. Avevamo però avuto l’allerta meteo, dei giorni 11 e 12 giugno, e immediatamente abbiamo scolato le acque per accogliere quelle, incredibilmente tante, dei giorni seguenti. E’ stato così che l’irruenza delle acque di pioggia verificatesi il  13 e 14 giugno ha trovato i canali vuoti e in grado di farla defluire tutta a valle, cioè nei recapiti finali che dovevano essere il torrente Enza o il Crostolo. Ma anche questi nel frattempo si erano gonfiati di acqua proveniente da monte e non permettevano più l’accoglienza dell’acqua proveniente dalla rete di bonifica. A questo punto il nostro comprensorio si è trovato chiuso da torrenti e fiumi con quote elevate: a nord dal Po, a ovest ed a est, rispettivamente da Enza e Crostolo. Per poter smaltire le acque si è dovuto accendere a pieno regime le pompe degli impianti idrovori del Torrione e di Boretto, mentre aperta da tempo era la botte Bentivoglio.

“Complessivamente – aggiunge Fiordaligi – abbiamo stimato che fuoriuscivano dal territorio, in maniera artificiale circa 70 mc/sec”.

E gli allagamenti che si sono registrati?

“Abbiamo fatto fuoriuscire una portata eccezionale e praticamente la massima possibile. Nonostante tutto questo, l’acqua si è fermata sul territorio provocando allagamenti; ma sarebbe stato impossibile allontanarla in quanto non c’era alcun modo di portarla fuori più in fretta ancora”.

“L’evento accaduto – aggiunge Fiordaligi  ha provocato inevitabili allagamenti e ciò conferma ancora una volta l’accorato appello dei Consorzi di bonifica ad adeguare le infrastrutture idrauliche del territorio ai tanti cambiamenti”.

  

Comportamento dei canali

 

Quali canali sono tracimati il 14 giugno? Lo scolo Bersanella e la Fossetta Montana a Castelnovo Sotto; il Dugara a Poviglio; il Mortolo di Lentigione a Brescello.

Quali quelli a rischio durante l’evento? Il  Naviglia, Dugara e lo Scaloppia a Brescello, il Risalita a Castelnovo Sotto, il Castelnovo basso a Gualtieri, il Castelnovo medio a Castelnovo Sotto, il Risalita a Valle Casa la Piana a Poviglio. 

Attività del consorzio durante l’emergenza

 

“Durante l’evento – spiega Raffaele Monica – ha funzionato l’impianto del Consorzio del Torrione dalle ore 4,0 del 14/06 alle 15,00 del 15/06, per complessive 70 ore di lavoro in cui le due pompe hanno evacuato 1.500.000 metri cubi d’acqua. Abbiamo coinvolto per un complessivo di 300 ore in due giorni e mezzo, il personale anche con gli straoridinari da venerdì 13 a tutta domenica 15: 18 fra guardiani e operai, 1 operatore al centro di telecontrollo, 4 tecnici, 1 dirigente. Occorre dar merito a queste persone di aver saputo in maniera intelligente gestire l’evento in maniera tale da contenere i danni al minimo possibile, pur nella piena consapevolezza che nulla si sarebbe potuta fare per frenare un evento così eccezionale di 170 mm di pioggia in 12 ore, peraltro accaduto dopo un periodo di piogge che hanno praticamente già saturato il terreno”.

Come si è giunti allo stato di allerta?

“Il personale in reperibilità – risponde Monica – ha provveduto a segnalare l’allerta alle ore 20.30 e immediatamente è stato chiamato in servizio il personale di guardia idraulica della zona di bassa pianura”.

Quindi?

“Contemporaneamente abbiamo avvisato la Protezione Civile di Gualtieri, con la quale operiamo in convenzione per questo tipo di circostanze: alle 21.30 era operativa con due squadre. Alle ore 22.00 abbiamo provveduto a svasare il canale di Castelnovo Medio. L’onda di piena del Crostolo-Cava ha costretto alla chiusura dello scarico del canale di Castelnovo Alto alle ore 9.00 del 14 rimanendo così precluso lo svaso fino alle ore 22.00 della stessa giornata. Abbiamo attivato un gruppo motopompa per prosciugare una via comunale a Castelnovo Sotto. La Protezione Civile è intervenuta a presidiare numerose strade allagate e a fornire sacchetti per il presidio di alcune abitazioni: i volontari sono stati indirizzati nei punti allagati. Nella mattinata del 14 si è aggiunta la protezione civile di Reggio e di Luzzara. Sono state eseguite delle attività di manutenzione d’urgenza con un escavatore nella mattinata del 14. Il personale tecnico ha partecipato alla attività del Comitato operativo composto da Protezione Civile, Vigili del Fuoco, Comune e Consorzio di Bonifica insediato a Castelnovo Sotto. Gli allagamenti alle strade nei tre comuni della bassa colpiti sono stati di oltre 30 km, fra cui alcune strade provinciali, con numerose case isolate. Le aree agricole con acqua per oltre 6 ore sono state circa 200 ha”.