Tener su il nostro Appennino quando la pioggia si fa violenta è un’impresa difficile, ma forse è ancor più faticoso tenere le fila di una squadra di lavoro che riunisce ben sette istituzioni e le proprietà locali. Buono, quindi, il risultato che comune di Monzuno e Bonifica Renana hanno ottenuto promuovendo una collaborazione istituzionale con Regione, Provincia e Comunità montana Cinque Valli, oltre ad Hera e all’Autorità di Bacino del Reno, per la sistemazione organica del bacino del rio Casazza, su cui affaccia l’abitato di Monzuno. Infatti, a maggio 2000, una violenta grandinata aveva innescato il dissesto che coinvolse parte del paese con pesanti conseguenze per la viabilità e le abitazioni investite, oltre che all’erosione profonda dei terreni agricoli circostanti. L’emergenza ha messo in luce la necessità di un reale coordinamento tra i numerosi enti interessati alla manutenzione del territorio e reso indispensabile la collaborazione fattiva delle proprietà interessate dall’area del bacino del rio Casazza.
Insieme si è elaborato un progetto pilota di intervento e nella collaborazione tra enti si sono reperite le risorse necessarie. Secondo Andrea Marchi, sindaco di Monzuno: ”L’idea vincente è quella di “abbreviare le distanze” tra i soggetti incaricati di curare il territorio, e coinvolgere direttamente agricoltori e abitanti, cogliendo anche l’occasione del Piano Regionale di Sviluppo Rurale. Questo approccio ha particolare rilevanza in montagna dove oggi la popolazione spesso non ha radici locali e può così imparare, anche tecnicamente, a conoscere il territorio e a prendersene cura”. Per il primo cittadino: “Uno dei principali risultati che si vorrebbe portare a casa è quello di trasformare il cittadino interessato da “vittima” di norme impositiva, peraltro scarsamente seguite e perseguite, ad “attore positivo” di un presidio territoriale di grande rilevanza collettiva”.Il progetto consiste nell’analisi del bacino sotto il profilo della relazione acqua-suolo, per verificarne le criticità e gli interventi necessari. La Bonifica Renana è l’ente attuatore della fase progettuale e realizzativa delle opere idrauliche. In tutto, il progetto comporta lavori per circa 450 mila euro, di cui 150 mila a carico del Comune, altrettanti provenienti dalla Regione, oltre 50 mila dalla Bonifica Renana e il resto diviso tra le altre istituzioni. La parte del sistema di bacino sinora realizzata e che oggi si inaugura, corrisponde a circa il 50% dell’intervento complessivo. Al sopralluogo inaugurale parteciperanno i ragazzi della III media di Monzuno cui martedì scorso l’ing. Rigotti del Consorzio di Bonifica ha illustrato nel dettaglio tutte le analisi e le strategie del programma di interventi.
Giovanni Tamburini, presidente della Bonifica Renana, sottolinea come queste sinergie aiutino a rendere evidente l’attività continua di presidio idrogeologico che il Consorzio svolge nell’Appennino Bolognese. Il vicepresidente della Renana per la montagna, Giorgio Vitali ha sottolineato come la collaborazione estremamente positiva tra il Consorzio e le amministrazioni: nonostante la legge regionale non lo preveda dal 2002 è stata fatta la scelta di investire anche in ambito montano. In 6 anni abbiamo realizzato oltre 100 interventi nel nostro comprensorio che comprende metà dell’Appennino bolognese con 7 milioni di investimenti fino al 2007 e 13 cantieri attualmente aperti”.
Nella foto: l’ing. Dallabetta, dirigente della Renana, illustra l’intervento ai ragazzi della 3C di Monzuno con il sindaco e il vicepresidente della Renana , Giorgio Vitali (il primo a sinistra seduto)