Alla vigilia della campagna irrigua 2008, il presidente Urber, Emilio Bertolini, fa il punto sul bilancio idrico della regione Emilia Romagna. “La situazione climatica in corso conferisce al bilancio idrico caratteristiche apertamente altalenanti. Mediamente la piovosità dell’ultimo periodo ha consentito di eliminare il deficit idrico appenninico (da + 100 a +200 mm), lasciando però buona parte della pianura occidentale e centrale – soprattutto nell’area rivierasca – alle prese con un residuo deficit mediamente superiore ai 50 mm. Sul versante alpino il tardivo innevamento ha consentito un generale innalzamento delle quote dei laghi lombardi. Di questo andamento ha beneficiato il Po che nell’ultimo periodo ha fatto registrare portate in media con il periodo. Vi è da segnalare però che nel mese di marzo, a causa di un inverno fortemente siccitoso, i livelli del Po avevano raggiunto i minimi storici e che in questa fase la sua portata sembra fortemente condizionata dall’andamento delle precipitazioni: la sua quota infatti rispecchia quasi in tempo reale il dato delle precipitazioni, quasi fosse un torrente e non il più grande fiume italiano.

 

Questo stato di cose porta a considerare con molta apprensione l’aprirsi della prossima stagiona irrigua. Nelle aree di pianura strategiche per la produzione agricola regionale, il terreno sconta in partenza un deficit idrico sensibile che la forte variabilità delle quote del Po potrebbe non coprire”. Con queste premesse, dice il presidente Urber, “appare assolutamente necessario prorogare l’attuale stato d’emergenza idrica del bacino del Po oltre la data del 30 giugno, almeno per coprire l’intero periodo della stagione irrigua. Nell’immediato chiediamo al Commissario dello stato di emergenza di riproporre da subito, attraverso la Cabina di regia, un governo della risorsa idrica del bacino in grado di garantire al Po quote di portata sufficienti a garantire l’ordinaria derivazione della risorsa irrigua. La felice esperienza dell’anno scorso va ripetuta, riproponendo la concertazione dei tre soggetti gestori: idroelettrici, Consorzi laghi lombardi e Consorzi di bonifica del Bacino del Po. Per quanto attiene il sistema irriguo regionale, l’obiettivo a cui si continua a lavorare è la fissazione di una percentuale di risparmio idrico in grado di rendere compatibili disponibilità della risorsa idrica ed esigenze produttive agricole”.  Le mutazioni climatiche in corso pongono i Consorzi di bonifica sul confine tra due criticità: l’emergenza siccità, cioè distribuzione e uso razionale della risorsa, e il rischio idraulico crescente di pari passo con l’urbanizzazione. “Per la difesa del territorio su cui gravano in maggioranza proprietà non agricole – conclude Bertolini – le uniche risorse economiche certe, destinate annualmente alla sicurezza territoriale, rimangono quelle dei Consorzi di Bonifica che, nei limiti delle loro disponibilità, rappresentano l’unica risorsa in grado, con continuità, di presidiare il complessivo territorio regionale”.

Nella foto: Emilio Bertolini sul Po davanti all’impianto di Boretto