L’Assessore regionale Gazzolo: «Il tema della fragilità del nostro territorio è fra i prioritari per la Regione Emilia-Romagna». Già stanziati fondi, pochi, se ne attendono altri
Nei giorni scorsi a Lugo si è tenuto l’incontro pubblico «Canale di bonifica in Destra di Reno, la “grondaia” della bassa pianura romagnola: problemi e soluzioni», per affrontare, grazie anche alla presenza di Paola Gazzolo, Assessore difesa del suolo e della costa, protezione civile e politiche ambientali della Regione Emilia-Romagna, un importante argomento dal quale dipende la sicurezza idraulica di tutto il territorio della Romagna occidentale. «Il tema della fragilità del nostro territorio è fra i prioritari per la Regione Emilia-Romagna. Se aumentano i rischi dobbiamo aumentare le difese e quindi la manutenzione di tutte le opere in essere è fondamentale – ha spiegato la Gazzolo – Il finanziamento della sicurezza del territorio è di competenza dello Stato, mentre la Regione può attivare dei capitoli di spesa. Il piano regionale dell’Emilia Romagna prevede 1 miliardo di euro di investimenti programmato in 10 anni, nell’ambito del progetto #italiasicura della Presidenza del Consiglio dei Ministri. All’interno del nostro piano d’attività, che deve tenere inevitabilmente conto delle priorità, ci sono comunque 6 progetti del Consorzio di bonifica. I consorzi, infatti, sono enti fondamentali per garantire la sicurezza dei territori e dei cittadini». Dal Canale di Destra di Reno dipende lo scolo di tutto il reticolo di canali artificiali che raccoglie le acque piovane di un’area di circa 80.000 ettari, dalla via Emilia al fiume Reno. «Si tratta di un tema di grande importanza per il nostro territorio e quindi va affrontato. Il Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale ha un programma di progetti, per complessivi 24 milioni di euro, che devono essere svolti in maniera sinergica. Noi possiamo farci carico e anticipare alcune cose, però serve l’aiuto di tutte le Istituzioni (Stato, Regione, Comuni)», ha aperto Alberto Asioli, Presidente del Consorzio. Il Canale in Destra di Reno, che nasce nel comune di Conselice e sfocia nel mare a Casal Borsetti dopo circa 38 km, è una grande opera «basti pensare che il costo di costruzione oggi di una tale opera, sarebbe di circa 500 milioni di euro. Una cifra che deve sensibilizzare tutti per mantenere il Canale nelle migliori condizioni», ha sottolineato Giovanni Costa, Direttore del Consorzio. Le condizioni attuali del Canale, nonostante i continui interventi di manutenzione programmati ed effettuati dal Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale, destano qualche preoccupazione come hanno messo in evidenza Paola Silvagni ed Elvio Cangini, rispettivamente Capo Settore Progettazione e Direttore Tecnico del Consorzio. «I problemi che affliggono il Canale sono diversi – ha spiegato Silvagni -: subsidenza e quindi diminuzione della pendenza utile di scolo, abbassamento ed erosione degli argini, ma anche la progressiva impermeabilizzazione del suolo, le modifiche climatiche, le eccezionali quote sempre più frequenti del mare, gli animali nocivi che fanno le tane negli argini minandone la stabilità». Qualche numero del problema l’ha fornito Cangini: «Quando il Canale è stato creato c’era una pendenza di scolo di circa 1,2 m ogni 10 km, ossia 4 metri totali lungo i complessivi 38 km di lunghezza. Questa pendenza permetteva di scaricare circa 175 mc al secondo di acqua. Oggi il dislivello è solo di 2,50 m il che vuol dire scaricare 139 mc al secondo. Ci siamo “persi” 36 mc il che significa, se consideriamo un evento meteorico della durata di circa 48 ore, scaricare in mare 6 milioni di mc di acqua in meno». Per tenere in sicurezza il territorio occorre quindi creare anche delle nuove casse d’espansione, ossia aree nelle quali possa confluire l’acqua nei momenti di piena del Canale di Destra di Reno. Il Consorzio ne ha già in progetto 4, capaci di contenere complessivamente 9-10 milioni di mc di acqua. Oltre a questo, il Canale ha necessità della ricalibratura di tutti gli argini, della costante manutenzione delle “botti” sifone (che permettono al canale di passare sotto i fiumi) e, nei progetti, c’è anche il baypass della botte del Canale dei Molini, sempre per agevolare il deflusso delle acque. Per quanto riguarda in specifico il Canale di Destra di Reno per ora sono stati assegnati solo 265.000 euro di finanziamenti per interventi di ripristino dei danni causati dall’evento meteo di fine febbraio-inizio marzo di quest’anno (165.000 già effettivamente assegnati, 100.000 euro per ora solo annunciati). Ne mancano all’appello 330.000. A tal riguardo, l’Assessore regionale ha detto: «Tenteremo di reperire i fondi nell’ambito dello stanziamento del Governo di 9,5 milioni di euro nell’ambito della dichiarazione dello stato di emergenza, che rappresentano però meno del 10% dei 115 milioni richiesti. È probabile e auspicabile che seguano altri stanziamenti del Governo. Se non si dovesse dare copertura con la prima tranche, si proverà a farlo con le ulteriori assegnazioni». In attesa che si possa dar copertura ai 330.000 euro mancanti, il Consorzio ha comunque assunto l’impegno di completare l’intervento con fondi propri attingendo ad accantonamenti pregressi. In riferimento, invece, ai finanziamenti per gli interventi più strutturali illustrati dai tecnici del Consorzio, si deve attendere l’evoluzione del programma per la riduzione del rischio idrogeologico affidato alla cabina di regia dell’unità di missione di #italiasicura. Per ora si attende l’erogazione di un finanziamento di circa 3 milioni di euro per la cassa d’espansione del Canale dei Molini tra Castel Bolognese e Solarolo. «Altro canale attivabile – ha concluso la Gazzolo – è quello della legge sulla subsidenza per la quale sono stanziati fondi per complessivi 26 milioni in 7 anni, di cui 15,6 milioni per l’Emilia Romagna (province di Ravenna e Ferrara)».
All’incontro sono intervenuti anche i Sindaci del Comune di Lugo, Davide Ranalli, e del Comune di Conselice, Paola Pula, e il Consigliere regionale Mirco Bagnari.