Le variazioni del contratto aziendale del Consorzio della Bonifica Burana sono tutte nell’ordine di una maggiore efficienza e produttività dell’Ente, accanto a maggiori tutele del welfare aziendale.
Dopo che i lavoratori del Consorzio della Bonifica Burana riunitisi in assemblea a San Felice sul Panaro, avevano approvato a larghissima maggioranza l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto integrativo aziendale sottoscritto da FAI Cisl FLAI Cgil e FILBI Uil il 28 marzo scorso nella riunione del Consiglio di Amministrazione del 09 aprile anche il Consorzio ha ratificato la bozza di accordo sottoscritta. Diversi i temi oggetto del contratto: un incentivo alla conciliazione dei tempi di vita e lavoro; l’applicazione anche agli avventizi dello strumento della banca ore, la partecipazione delle RSU per la programmazione della stagione irrigua, la revisione della reperibilità, l’introduzione di un regolamento relativo al servizio irriguo, la revisione dell’accordo sugli incentivi alla progettazione, la definizione di lavoro a turni e di macchine operatrici complesse. Dal punto di vista economico è stata rivista la normativa sul premio di operosità e rendimento, accordo che risaliva agli anni ’90, ed è stato invece incrementato il salario variabile che premia il risultato. “L’amministrazione dell’Ente – dichiara il Presidente del Consorzio della Bonifica Burana Francesco Vincenzi – dopo un’intensa attività di trattativa nel corso dell’anno 2017 proseguita fino ai primi mesi del 2018 ha ritenuto il contratto aziendale che coprirà il periodo 01/01/2017 – 31/12/2020 meritevole di approvazione. Il valore più grande dell’Ente sono i lavoratori con la loro conoscenza del territorio ed esperienza e tutto l’accordo va nella direzione di una sempre maggiore efficienza dell’Ente, basandosi su obiettivi che puntano all’aumento della produttività e alla qualità del lavoro consortile. Tra gli obiettivi di qualità rientrano l’incremento del monitoraggio delle opere esistenti sul territorio tramite una corposa opera di censimento dei 2.200 chilometri di canali gestiti; l’aumento della percentuale di riscossione; una rapida gestione delle pratiche di richiesta dell’utente e la riduzione del lavoro straordinario a fronte di un’ottimizzazione della produttività lavorativa.