Le idrovore del Consorzio, al lavoro ininterottamente da inizio anno, registrano un record di quantità d’acqua innalzata, grazie agli impianti per lo scolo meccanico della pianura bolognese

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BOLOGNA, 5 aprile 2018  – Un inverno classico: neve e pioggia in quantità che non si vedevano da tempo, ma case e strade della Bassa bolognese non ne hanno risentito, grazie al funzionamento a pieno regime delle pompe idrovore della Bonifica Renana. Ben 19 dei 26 impianti di sollevamento meccanico del Consorzio hanno lavorato in questi ultimi tre mesi più che nelle stagioni piovose del decennio precedente. Con 6.430 ore di funzionamento, le pompe idrovore hanno sollevato artificialmente 93,76 milioni di metri cubi d’acqua di pioggia, caduta sulla pianura e giunta nei punti più bassi della pianura bolognese grazie alla rete consortile di 2 mila chilometri di canali artificiali. Per dare un’idea in rapporto alle quantità scolate artificialmente, basti pensare che nell’intero e siccitoso 2017 gli impianti di scolo meccanico della Renana avevano pompato in 12 mesi per sole 1.700 ore. “Nell’ultimo decennio (2008-2017) – commenta l’ufficio tecnico del Consorzio – le quantità medie di pioggia passate attraverso il sollevamento artificiale dei nostri impianti è stata pari 47,5 milioni di mc l’anno: mentre quest’anno, solo da gennaio al 31 marzo 2018, le quantità sollevate dalle idrovore hanno raddoppiato in tre mesi il dato medio annuale”. Come sempre l’attività del Consorzio se funziona, non si vede, ma i numeri parlano chiaro; infatti, sottolineano dalla Renana: “Se le pompe idrovore non lavorassero a pieno ritmo, h24 e sette giorni su sette, così come il personale tecnico sempre reperibile per la prevenzione del rischio idraulico durante le piene, in sei mesi 55 mila ettari di pianura bolognese (oggi abitata e ricca di infrastrutture) tornerebbero ad essere una palude”.