Ospiti a ottobre l’Associazione Triveneta dei Dirigenti della Bonifica e la UK Irrigation Association: entrambe le delegazioni si sono recate in visita al Consorzio Burana per l’osservazione sul campo del suo complesso sistema di scolo e irrigazione e la condivisione delle rispettive esperienze di bonifica.
Modena, 23 ottobre 2017 – Francesco Vincenzi, Presidente del Consorzio Burana, spiega l’importanza di questi incontri: “Ottobre è stato un mese proficuo. Siamo partiti l’1 ottobre ospitando l’associazione Visit Ferrara a Pilastresi con un gruppo di 25 tour operator internazionali per incentivare la promozione del territorio e la visita al maestoso impianto idrovoro di Bondeno nei circuiti turistici del ferrarese per l’impegno che mettiamo da diversi anni nel rafforzare uno degli aspetti correlati al nostro lavoro di bonifica: la fruizione del territorio dal punto di vista turistico e naturalistico-paesaggistico. Queste imponenti cattedrali dell’acqua – come vengono chiamate – dal vivo stupiscono e affascinano più di ogni racconto. A questo primo evento ha fatto seguito la visita delle due delegazioni – veneta e inglese – nell’ottica di rafforzare un altro aspetto del nostro lavoro: quello dello scambio culturale al fine di mettere in circolazione idee, scoperte, innovazione e un continuo processo di crescita basato anche sul confronto”. L’Associazione dei Dirigenti delle Bonifiche del Triveneto, nella due giorni modenese, ha visitato alcuni tra i principali impianti del Burana: l’Impianto Concordia Sud di Mirandola, il Sabbioncello di Quingentole, il Polo Pilastresi, l’impianto Bondeno-Palata e il Palantone (in gestione al C.E.R.) nel bondenese. Il programma prevedeva infatti di scendere lungo le vie d’acqua lombarde e giungere fino al Po studiando il funzionamento dei principali impianti a vario titolo collegati al grande fiume, che fosse per lo scolo o per l’irrigazione. I tecnici del Burana hanno accompagnato i dirigenti veneti in un viaggio dettagliato sul funzionamento del sistema di impianti che gravitano attorno al fiume Po e dei canali che da essi si dipartono portando l’acqua nel territorio di pianura. Dal 16 al 18 ottobre è stata invece la volta della UK Irrigation Association, associazione britannica indipendente deputata allo studio delle risorse idriche a scopo irriguo. Essendo il core business dell’associazione lo studio della sfida sull’uso della risorsa idrica per irrigazione in agricoltura e tempo libero, si è dibattuto a lungo delle criticità che ha dovuto affrontare il Consorzio nell’emergenza idrica dell’estate appena conclusa e dei mezzi messi in campo per salvare un sistema produttivo ed ambientale provato dalla totale e prolungata mancanza di precipitazioni. Il Direttore dell’Ente, l’Ing. Cinalberto Bertozzi spiega:” Per noi è un onore essere materia di studio dei colleghi inglesi, mi auguro che la visita di UK Irrigation Association sia stata proficua quanto è stato interessante per noi confrontarci sui rispettivi sistemi idrici. Le tematiche toccate non hanno potuto prescindere dal delicato tema dei mutamenti ambientali e delle alternanze meteo-climatiche, nonché delle soluzioni ingegneristiche che abbiamo in progetto per affrontarle. È importante diffondere la conoscenza delle problematiche di scarsità d’acqua che vive un paese come l’Italia per meglio indirizzare le politiche europee sull’acqua in funzione del divario di piovosità media di un paese affacciato sul Mediterraneo come il nostro rispetto ad uno nordico. A loro abbiamo voluto far visitare l’Impianto Diamante e la Presa del Canale S. Pietro di Vignola per dare dimostrazione sul campo di come avviene la distribuzione irrigua a favore di un’eccellenza agricola come quella frutticola vignolese, facendo tappa anche all’azienda agricola Dante Reggianini di Vignola che, come grande produttore di ciliegie, è uno dei destinatari dell’opera di derivazione del Burana in alta pianura. Poi ci siamo spostati all’impianto Concordia Sud – con annessa visita e briefing alla cooperativa intercomunale per prodotti ortofrutticoli Cipof di San Possidonio – per poi proseguire nella zona di Bondeno con gli impianti Pilastresi e Bondeno-Palata. Infine li abbiamo portati a studiare il Canale Emiliano Romagnolo, una delle più importanti opere idrauliche italiane in grado di rendere disponibili le acque del Po per l’irrigazione della pianura emiliano-romagnola e il loro polo per l’innovazione progettuale in campo irriguo Acqua Campus. La rappresentanza inglese – un gruppo composto da agricoltori, consulenti e fornitori -, ha potuto toccare con mano diversi punti nodali di quella che da loro è conosciuta come la famosa “Po river valley”. Hanno compreso come agiamo in condizioni di piena e di siccità, la complessità del nostro reticolo di 2.500 chilometri di canali, la maggior parte promiscui per scolo e irrigazione, nonché quali sono le nostre buone pratiche nel settore bonifica: come il sistema Irrinet che consente agli agricoltori di conoscere l’esatto apporto idrico per coltura e terreno minimizzando il consumo d’acqua”.