Grazie ai Consorzi idraulici bolognesi anche quest’anno i bolognesi potranno riscoprire cultura e storia di Bologna ‘città delle acque’. Mercoledì prossimo 29 agosto i tre Consorzi della Chiusa di Casalecchio e del Canale di Reno, della Chiusa di S. Ruffillo e del Canale di Savena, degli Interessati nelle acque del Canale di Savena come ogni anno apriranno i loro impianti alla cittadinanza. Si tratta di strutture di riconosciuto fascino tecnologico e storico ma anche di primaria importanza per la gestione del sistema idraulico cittadino, cioè per smaltire le acque piovane della città e dell’area collinare bolognese grazie ad una rete di canali sotterranei di circa 60 chilometri compresi tra la Chiusa di Casalecchio e quella di San Ruffillo. Le stesse acque vanno poi ad irrigare le campagne dell’alta pianura bolognese.
I Consigli di Amministrazione dei Consorzi, presieduti da Antonio Caliceti (Chiusa di Casalecchio) e da Raffaele Poggeschi (Chiusa di S.Ruffillo e Canale di Savena), hanno voluto questa giornata per mettere i cittadini a contatto con strutture operanti da secoli e tuttora indispensabili per la sicurezza idraulica della città di Bologna.
Ecco le modalità di apertura:
Luogo Ora Punto d’incontro
Chiusa di Casalecchio 17-18 Via Porrettana 187 Casalecchio
Paraporto Frino 16-17 Via Cavallina 2 Bologna
Opificio della Grada 14-15 Via della Grada 12 Bologna
Chiusa di S.Ruffillo 17-18 Capolinea ATC Linea 13
Un addetto dei Consorzi sarà presente in ognuno dei luoghi indicati per illustrarne le caratteristiche, la storia e per altre notizie di costume. Per comprensibili problemi organizzativi la partecipazione alle diverse visite sarà a numero chiuso. Chi vorrà, pertanto, dovrà prenotare al n° 051/64.93.527 dalle ore 9.00 alle 12.00 dal lunedì al venerdì, specificando quale impianto desideri visitare.
CENNI STORICI
Il 29 agosto 1696 per la prima volta i cittadini di Bologna ottennero dal Senato bolognese il diritto di partecipare direttamente al governo delle acque della propria città, eleggendo 8 propri rappresentanti. Allora nacquero le antiche Assunterie trasformatesi poi negli attuali Consorzi. La partecipazione dei cittadini-utenti crebbe sempre di importanza fino al 1820 quando si affermò definitivamente il principio dell’autogoverno nella gestione delle acque da parte dei proprietari dei beni immobili serviti dal sistema idraulico consortile.
E così è ancor oggi. I Consorzi dei Canali di Reno e Savena sono gestiti dai rappresentanti dei 34.000 contribuenti e ancora oggi svolgono giornalmente il compito di conservare e gestire il capillare sistema idraulico cittadino senza ricorrere a sussidi o contributi pubblici, ma solo facendo affidamento sulla contribuzione dei privati proprietari di immobili.