CANOSSA (25 luglio 2007) – “Rispetto al 2003 e al 2005 l’emergenza idrica nel Canale Enza, che preleva acqua dal fiume omonimo, è stata posticipata di tre settimane. Ma ora le condizioni sono le medesime. Purtroppo l’acqua che deriviamo da Enza non può soddisfare tutte le richieste irrigue”.
Emilio Bertolini, presidente del Consorzio di Bonifica Bentivoglio Enza commenta così i dati sull’impiego idrico che scaturisce dalla traversa di Cerezzola di Canossa.
“Dal 19 luglio la portata dell’Enza a Cerezzola è scesa a 1.000 litri al secondo – spiega Vito Fiordaligi, direttore del Consorzio di Bonifica -. Il che significa che a località Fontaneto di San Polo, dove il partitore divide acque tra Parma e Reggio Emilia, non spettavano più di 350 litri/sec per ogni provincia. Una situazione che si è aggravata domenica 22 luglio quando si è scesi al di sotto dei 200 litri al secondo per ogni provincia. I temporali di martedì hanno riportato l’Enza a una portata di 1.000 litri, ma sappiamo che sarà una condizione del tutto provvisoria, stante le previsioni meteorologiche che al momento non danno alcun segnale di piogge imminenti”.
Mentre il Consorzio segnala che non ci sono quest’anno rilasci d’acqua dalla diga del Lagastrello, ai fini della produzione di energia elettrica, più preoccupante appare la condizione irrigua delle aziende reggiane che usufruiscono del servizio. “Abbiamo giornalmente richieste e prenotazioni per una trentina di aziende – prosegue Fiordaligi – nei comuni serviti di Canossa, San Polo, Montecchio, Cavriago, Bibbiano. Stante la disponibilità attuale, possiamo fornire acqua a solo a tre-quattro ditte per comune. Non solo, col perdurare di queste condizioni, le prenotazioni effettuate oggi non potranno essere soddisfatte prima di 3-4 settimane”.
Intanto il Consorzio di Bonifica ha decretato il divieto di prelievo da canale Enza di acqua per fini non agricoli (orti, auto, campi sportivi, lavaggi domestici,…): per i trasgressori scatteranno le sanzioni amministrative previste dal Consorzio.
“Storicamente – conclude il presidente Bertolini – i nostri dati ci dicono che siamo nella condizione di sofferenza idrica avvenuta nel 2003, in quel caso nella seconda decade di giugno, e del 2005. Ma allora potevamo usufruire dei ristori idrici dell’Enel, che ora non ci sono più”.