La Commissione Tributaria Provinciale di Modena (Sezione n. 03) emette sei nuove sentenze che respingono i ricorsi contro i contributi di bonifica.
La sentenza, oltre a respingere il ricorso, condanna la parte ricorrente a rimborsare al Consorzio Bonifica Burana-Leo-Scoltenna-Panaro di Modena le spese processuali liquidate in € 800,00.
Le sentenze emesse dalla Commissione Tributaria Provinciale di Modena, in linea con l’operato delle Commissioni Tributarie dell’intera Emilia-Romagna, costituiscono dunque un ulteriore monito a diffidare della sconsideratezza delle posizioni dell’Associazione MAB Unico di Vignola, portavoce della polemica senza fondamento sulla legittimità dei contributi di bonifica.
L’attività dei Consorzi di Bonifica costituisce infatti un indiscutibile vantaggio per chi possiede immobili o terreni che ricadono nel comprensorio consortile, sia esso un vantaggio diretto o potenziale: il complesso di opere realizzate dalla Bonifica di Burana, la loro progettazione e costante manutenzione assicurano alla collettività l’acqua per irrigare e un efficiente sistema di scolo.
Il Direttore Generale del Consorzio di Burana, Gianni Chiarelli, ha così commentato le sentenze: “il Signor Antonio De Franco, del Mab Unico, peraltro querelato da più parti, ha condotto in questi mesi una vera e propria campagna diffamatoria cercando di svilire in ogni modo l’attività dei Consorzi di Bonifica, senza nessun avvallo giuridico e senza conoscere il ruolo strategico dei consorzi nella gestione delle acque. Siamo chiaramente soddisfatti dell’esito del procedimento giudiziario, sebbene spiace che a pagarne le conseguenze siano stati i contribuenti.”
“I tecnici del Consorzio di Burana sono disponibili, come sempre, a fornire tutte le informazioni in merito al ruolo strategico del Consorzio a difesa della fruibilità del territorio, alle opere realizzate nel corso degli anni per la regimazione, scolo e utilizzazione delle acque a chiunque lo desideri – ribadisce il Presidente Fausto Balboni – per evitare che si ripresentino situazioni simili. Non è nell’interesse di nessuno che i contribuenti, tratti in errore da infondate lusinghe, siano poi aggravati da spese legali ed altri oneri derivanti da tali azioni. Infatti, come in questi casi, per non pagare, poche decine di euro come alcune delle cartelle portate in giudizio, i contribuenti sono costretti a sborsarne 800”.
Per informazioni : tel 059-416511 . E-mail: segreteria@consorzioburana.it