Conoscere il Consorzio di Burana navigando sul Fiume Po: l’11 Aprile
l’Ente ha promosso una escursione sul Grande Fiume in cui i tecnici hanno
spiegato ai numerosi Amministratori regionali le insostituibili funzioni
consortili, ma anche la delicata situazione dovuta alla minor
disponibilità della risorsa d’acqua
La giornata sul Po anticipa quella promossa dall’Anbi (Associazione
nazionale delle bonifiche) che si svolgerà il 16 aprile prossimo
La sempre più preziosa acqua del Fiume Po per le realtà dei Consorzi di
Bonifica, ma anche le insidie di un clima che cambia e di un territorio
altamente urbanizzato: sono le situazioni che il Consorzio di Bonifica
Burana ha illustrato alle autorità ed agli Amministratori regionali e
provinciali nel corso di un’escursione in battello in un tratto del Po.
L’iniziativa ha raccolto l’adesione dei massimi livelli delle Istituzioni
locali (erano presenti, tra gli altri, l’assessore regionale all’Ambiente
Lino Zanichelli, l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni ed
il sindaco di Modena Graziano Pighi) ed è stata talmente condivisa dalla
Associazione nazionale delle bonifiche (Anbi) che quest’ultima ha deciso,
data la delicatezza del momento contingente che il Po sta attraversando
sotto il profilo idraulico, di replicare l’evento. Con tale giornata il
‘Burana’ ha inteso far conoscere la realtà consortile, un enorme catino
naturale della Pianura Padana circondato, oltre che dal Po, anche dai
fiumi Secchia e Panaro.
Un Consorzio, quello del Burana, che oggi opera su oltre 200.000 ettari e
che comprende, oltre al bacino di Bassa pianura, anche parte del crinale
appenninico.
Questa vasta area abbraccia cinque province – Modena, Mantova, Ferrara,
Bologna, Pistoia – in tre regioni, ovvero Emilia Romagna, Lombardia e
Toscana.
Da un attracco nelle vicinanze delle “Pilastresi”, a Stellata di Bondeno
(Ferrara), uno dei principali impianti di sollevamento del Burana al
servizio del comprensorio di Bonifica, è partito il battello “Nena” con
gli ospiti, ai quali sono state spiegate le funzioni dell’Ente che, oltre
a garantire acqua per l’irrigazione, assicura il deflusso delle acque in
eccesso. D’altra parte il grande patrimonio infrastrutturale unisce oltre
230 fra manufatti, chiaviche e impianti idrovori su una fitta rete di
canali della lunghezza di circa 2200 chilometri.
Nel corso della giornata il Presidente ed il Direttore, rispettivamente
Fausto Balboni e Gianni Chiarelli, assieme ai tecnici, hanno spiegato nel
dettaglio le numerose funzioni che svolge l’Ente, tra cui anche quelle
fondamentali di salvaguardia ambientale.
“L’escursione è stata una concreta opportunità per prendere visione di una
realtà paesaggistica ricca di valori ambientali e tecnico – idraulici –
spiegano Balboni e Chiarelli – e ha consentito, nella straordinarietà del
momento stagionale, di affrontare un costruttivo confronto relativo alle
decisioni da assumere per fronteggiare la delicata situazione in cui la
risorsa d’acqua è sempre più limitata”.