Migliorare gli interventi nelle aree ad alto valore naturalistico, come le
Oasi LIPU, che rientrano nei territori di competenza dei Consorzi di
bonifica e irrigazione. E’ quanto prevede il protocollo d’intesa firmato
nei giorni scorsi a Roma tra LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) –
BirdLife Italia e ANBI (Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni).
Il protocollo d’intesa, che si articola in otto punti, prevede l’avvio di
una collaborazione tra ANBI e LIPU con lo scopo di migliorare gli
interventi sul territorio, effettuati dai Consorzi di Bonifica nelle aree
ad alto valore naturalistico, rappresentate dalle trenta Oasi gestite
dalla LIPU, dalle 172 aree “IBA” (aree importanti per la sosta e la
nidificazione degli uccelli), dalle numerose zone umide individuate dalla
Convenzione di Ramsar e dai siti di Rete Natura 2000, formati dai Siti di
importanza comunitaria (SIC), nonché dalle Zone di Protezione Speciale
(ZPS).
Il Consorzio di Burana ha in tal senso avviato progetti di gestione della
vegetazione nei canali di bonifica e collabora alla stesura delle linee
guida di gestione delle aree umide, in via di definizione da parte della Provincia di Modena.
“In sostanza si tratta di soluzioni operative di manutenzione sempre più
rivolte a preservare le specie animali e vegetali autoctone – spiega
Gianni Chiarelli, direttore del Consorzio di Burana – interventi
compatibili con le nostre funzioni istituzionali di tutela e sicurezza
idraulica territoriale, in un intreccio di tecnologia e rispetto della
natura”. All’interno del comprensorio esistono diverse aree di interesse
per la presenza di avifauna. Tra queste, all’estremo lembo dell’Area Nord
della provincia di Modena, le ‘Valli Mirandolesi’, caratterizzate da
numerose aree umide, dove si possono ammirare decine di specie diverse di
uccelli, alcune di importanza comunitaria presenti in pochissimi siti in
Italia, come il mignattino piombato. Quindi, sul Cavo Canalazzo, l’oasi
per la protezione della fauna ‘Le Meleghine’, gestita dal Comune di Finale
Emilia, una zona di protezione speciale inserita all’interno di Natura
2000 (aree individuate dall’Unione europea finalizzate alla conservazione
della diversità biologiche e alla tutela di specie animali e vegetali),
che comprende i bacini per la fitodepurazione per una superficie di 35
ettari). “All’interno delle Meleghine nidificano e sostano, tra gli altri,
specie come il tarabusino (NELLA FOTO), il falco di palude, il cavaliere
d’Italia – aggiunge Fausto Balboni, presidente del Burana – mentre
particolari organismi vegetali, presenti nel sistema, contribuiscono alla
depurazione dell’acqua in modo naturale”. Nell’Area di Riequilibrio del
Torrazzuolo di Nonantola, di origine artificiale (l’area è inserita nella
maglia poderale della Partecipanza agraria ed è ricca di flora e fauna),
il Consorzio collabora partecipando al Comitato tecnico di gestione che ha
il compito di elaborare proposte di intervento e sostenere gli studi
naturalistici sulla flora e la fauna autoctona.
L’accordo Lipu e Bonifiche prevede la realizzazione di documenti tecnici
per l’individuazione delle migliori attività gestionali da effettuare
negli ambienti naturali e l’istituzione di un tavolo comune annuale, che
si terrà entro il mese di dicembre, nel quale l’associazione protezionista
e l’Anbi analizzeranno e verificheranno le attività svolte durante i 12
mesi precedenti.
“Il protocollo firmato – conclude il presidente Balboni – testimonia la
straordinaria modernità dei Consorzi di bonifica che, a partire dai
compiti originari di salvaguardia idrogeologica del suolo e di gestione
delle acque di superficie, hanno assunto nuove responsabilità di carattere
ambientale.