A Sala Bolognese nascerà un Ecomuseo dedicato all’acqua per iniziativa del Comune di Sala e del Consorzio di bonifica Reno-Palata. Sabato prossimo 13 novembre alle ore 16 nell’ambito della festa “L’estate di San Martino” sarà inaugurato nella frazione di Padulle l’edificio che ospiterà il museo, ricavato in un fabbricato ceduto dal Consorzio al Comune, ai margini della cassa di espansione del Dosolo, gioiello naturalistico e ambientale della Bonifica Reno-Palata, che nel ’99 fu insignita dalla Regione del premio Era (Emilia Romagna Ambiente) proprio per la rinaturalizzazione della cassa del Dosolo.
Il progetto museale vede coinvolti anche la Provincia di Bologna e la Regione Emilia-Romagna. Una volta ultimato, l’Ecomuseo ospiterà uno spazio espositivo rivolto a persone di ogni età, finalizzato a rendere conoscibili e fruibili gli aspetti legati ai corsi d’acqua naturali e artificiali, con particolare attenzione agli usi plurimi delle risorse idriche e alle interazioni con il territorio montano. Da qui la denominazione dell’Ecomuseo: “L’acqua da dove viene e dove va”.
Per il momento sarà dunque soltanto la sede ad essere inaugurata, ricavata dal fabbricato esterno alla Cassa di espansione del Dosolo. L’edificio è stato ristrutturato dal Comune di Sala Bolognese (per un valore complessivo di circa 380.000 euro) anche grazie a un finanziamento dell’Assessorato all’Agricoltura della Provincia di Bologna, nell’ambito del Piano di Sviluppo Rurale. All’inaugurazione saranno presenti il presidente del Consorzio Reno-Palata, Rodolfo Zambelli, e gli assessori della Provincia di Bologna Gabriella Montera (Agricoltura) e Emanuele Burgin (Ambiente). L’occasione sarà impreziosita dalla mostra di pittura di Francesco Martani, che per l’occasione donerà una sua opera al Comune di Sala.
CASSA DI ESPANSIONE DEL DOSOLO
Creata nel ’21 per scolmare le piene che non potevano defluire in Reno, la cassa di espansione dello scolo Dosolo ha una superficie di 55 ettari ed è in grado di accogliere 600mila metri cubi d’acqua, ed è situata in località Bagno di Piano in prossimità della confluenza del torrente Samoggia nel fiume Reno. La cassa rappresenta il principale strumento di sicurezza idraulica posto a difesa dell’abitato di Sala Bolognese dagli eventi alluvionali che periodicamente colpiscono la zona, come è successo anche a fine ’96.
A partire dal ’91 il Consorzio Reno-Palata e il Comune di Sala Bolognese si sono posti il problema di aumentare il valore ambientale di quest’area. Di qui è nato il progetto di utilizzo dei terreni per esperienze nel campo della forestazione, della pioppicoltura, dell’arboricoltura da legno con la messa a dimora di diverse specie autoctone quali la quercia, il pioppo, il salice, il frassino, l’olmo, l’acero. Ne è nata un’area di riequilibrio ecologico costituita da specchi d’acqua di diversa profondità, pantani, prati e boschi igrofili variamente strutturati ed in grado di ospitare una flora ed una fauna multiformi.Si va dai cavalieri d’Italia, ai germani e agli aironi per le specie animali alle ninfee e ai gigli acquatici per quelle vegetali. La varietà di ambienti, favorita dalla presenza costante dell’elemento idrico, offre un habitat insostituibile a fauna e flora e consente la creazione e la conservazione di una riserva biogenetica di grande interesse e che migliora, diversificandolo, l’ecosistema delle aree agricole esterne alla cassa.
“La cassa di espansione del Dosolo – commenta il presidente della Bonifica Reno-Palata, Rodolfo Zambelli – è un esempio lungimirante di gestione e presidio integrato del territorio tra Consorzio di bonifica, Comune, enti ed associazioni dove la funzione agroambientale, naturalistica e paesaggistica, associata alla primaria funzione idraulica, valorizza l’opera di bonifica e il contesto socioeconomico in cui è inserita”.