Dopo 80 anni si mette mano al potenziamento dell’impianto idrovoro di S. Antonino alle porte di Ferrara al servizio della bonifica S. Antonino Terre Basse, oltre 3500 ettari nei Comuni di Ferrara e Voghiera, sede del nuovo polo ospedaliero di Ferrara. Lo ha annunciato oggi nel corso di un convegno il presidente del Consorzio di Bonifica 2° Circondario Polesine di San Giorgio, Rodolfo Milanesi. Un progetto imponente, del valore di oltre 8 milioni di euro (16 miliardi delle vecchie lire), interamente finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, che ha lo scopo di garantire la massima sicurezza idraulica possibile al territorio circostante. I lavori sono già in parte iniziati, la consegna dell’opera è prevista entro il 2007.
“La più recente urbanizzazione di un’area di circa 60 ettari per la costruzione del Polo Ospedaliero e di tutto il suo indotto – ha detto Milanesi – ha posto con urgenza il problema dell’adeguamento di 32 km di canali, della costruzione di alcuni manufatti di regimazione idraulica e soprattutto dell’incremento della portata di smaltimento dell’impianto idrovoro esistente di S. Antonino, risalente al 1925. Ottanta anni sono tanti e sono pochi nella bonifica: in questi sedici lustri gli adeguamenti dei canali e delle strutture hanno fatto fronte alle evoluzioni del territorio, ma oggi assistiamo a ritmi diversi di crescita urbanistica, a richieste produttive agricole accelerate e da ultimo anche a cambiamenti climatici che segnalano sempre più marcate insufficienze di questo bacino”.
IL PROGETTO
L’opera consiste nell’adeguamento della rete di canali e manufatti, nella realizzazione di nuovi apparati di regolazione e di opere elettromeccaniche, e nell’installazione di tre nuove elettropompe per una portata complessiva dei due impianti fino a 12,5 metri cubi/ secondo, alla prevalenza media di 5 metri, con un aumento di potenzialità del 130%. Rapidi i tempi del progetto: in 10 mesi si è passati dall’autorizzazione regionale (novembre 2002) all’approvazione definitiva (agosto 2003) da parte del Consorzio. Due gli stralci esecutivi: uno, per la realizzazione di opere urgenti, i cui lavori sono già stati affidati a ditte specializzate per un importo di oltre 2 milioni di euro; per il secondo – valore 6 milioni di euro circa – sono già state avviate le procedure di gara (impianto idrovoro ausiliario, manufatti idraulici e risezionamento della rete dei principali canali) ed i relativi lavori avranno inizio nel corso del 2005.
Con questo intervento il Consorzio conferma la sua vocazione alla più ampia collaborazione con gli Enti territoriali. Da tempo il 2°Circondario opera, infatti, in stretto raccordo con gli Enti che operano sul territorio e ne sono testimonianza gli accordi di programma sottoscritti con numerosi Comuni del comprensorio e con l’Amministrazione provinciale, nonché gli importanti interventi di ripresa frane o di ripristino di manufatti realizzati esclusivamente nell’ottica di unire le forze in vista del comune obiettivo della difesa del suolo e dello sviluppo del territorio.
LA STORIA
Della opportunità di intervenire con opere di bonifica nel bacino di Sant’Antonino si parlava già a metà Ottocento ma il primo progetto di massima risale al 1914, e prevedeva l’ampliamento delle sezioni di tutta la principale asta di scolo sino allo sbocco nella Valle del Mezzano.
Dopo alterne vicende legate a un campo di aviazione progettato e mai nato nel comparto di S. Antonino, è solo negli anni Venti che si completa l’impresa, grazie alla costruzione di uno stabilimento idrovoro, della relativa controchiavica, di una articolata rete di canali e manufatti. I lavori – per una spesa complessiva allora di 12.300.000 lire – furono ultimati nel 1925 e di quell’avvenimento l’Archivio del Consorzio conserva documenti d’epoca ed una rara ripresa cinematografica, in cui le immagini scorrono veloci nei colori del bianco e nero.
Oggi, le diverse modalità di lavorazione dei terreni, le modifiche climatiche, l’avvenuta espansione di alcune aree urbanizzate ma soprattutto la costruzione del Polo Ospedaliero hanno reso improrogabili gli interventi presentati. Il progetto è stato infatti pensato ed avviato al fine di adeguare le opere deputate alla difesa idraulica del bacino S.Antonino alle mutate esigenze del territorio.
UN ANNO PER 400 ANNI
Il prossimo anno il Consorzio 2° Circondario Polesine di S. Giorgio celebrerà il quattrocentesimo anniversario della propria fondazione: al 22 dicembre 1605 risale, infatti, il documento notarile che nomina la prima Deputazione, ovvero la prima rappresentanza di agricoltori della zona, collegialmente associati per cooperare nella difesa idraulica del territorio di questo “Polesine” e contrastare il grave disordine delle acque di quel periodo. Il 2005 sarà così un anno denso di manifestazioni ed eventi che renderanno il Consorzio e la Bonifica protagonisti nella provincia.
Si è voluto riassumere nel motto “ 1 anno per 400 anni” il senso dell’attività del Consorzio. Un’attività che ha avuto il più importante impulso di trasformazione del territorio nella seconda metà dell’800, il periodo delle prime più imponenti bonifiche meccaniche – quelle di Galavronara e Forcello (1853), di Marozzo (1874), di Bando (1878) – dove la tecnologia delle macchine idrovore (dapprima macchine munite di ruote a schiaffo e più tardi sostituite con le pompe a turbina) ha consentito il recupero di nuove, vaste terre coltivabili.
Oggi il Consorzio 2° Circondario continua ad operare attivamente sul territorio, in sinergia con gli altri Enti che lo governano, con la priorità di assicurare il massimo grado di sicurezza idraulica possibile, e proponendosi di coniugare le esigenze di modernità ed efficienza con il rispetto della nostra storia, della nostra cultura, della nostra tradizione e dell’ambiente circostante.