Roma, 3 maggio 2016 – E’ stato battezzato “Aladin”, il progetto “idro-intelligente” che, forte dell’utilizzo di una piattaforma tecnologica avanzata e multisensoriale di ultimissima generazione, fornirà in tempo reale una fedele percezione del livello di stress idrico nelle diverse condizioni colturali della Pianura Padana. Colture intensive come pomodoro e mais, infatti, sono assai sensibili allo stress idrico, che può essere causa del “marciume apicale” nel pomodoro e dello sviluppo di tossine nel mais.
Prevenire tali danni è quindi un’operazione vantaggiosa non solo per l’azienda agricola, ma anche per l’industria agroalimentare; per ottenere questo, il progetto Aladin punta a creare un binomio operativo inscindibile con il collaudato sistema Irriframe, ideato dai laboratori scientifici del Consorzio Canale Emiliano Romagnolo – C.E.R. e che indica all’agricoltore quanto, quando e come irrigare. Sulla base operativa di Irriframe si inseriranno parametri innovativi per garantire una misurazione scientifica dello stress idrico e grazie ai quali sarà più agevole dare indicazioni applicative agli utenti.
Il progetto avrà durata biennale e farà affidamento sull’uso di velivoli, nonchè macchine semoventi e teleguidate. Oltre alle procedure di “calibrazione stanziale a terra” verranno sviluppate nuove applicazioni di tecnologia ad onde elettromagnetiche a bordo di aeromobili a pilotaggio remoto (droni) per misure sulle colture col contemporaneo campionamento del suolo per le analisi di laboratorio. Più in generale, il contesto ambientale, in cui saranno realizzate queste misure, prevede la valutazione dell’influenza di ogni possibile fattore sul livello di stress idrico. Verranno per questo individuati e mantenuti alcuni campi prova, al fine di completare lo sviluppo tecnologico di attrezzature che, a fine progetto, saranno pronte per la produzione industriale: hardware con unità sensibili ai gas ed alle onde elettromagnetiche per la determinazione del contenuto idrico del sistema suolo-pianta-atmosfera; velivoli autonomi (droni) a basso costo, equipaggiati con sensori ad onde elettromagnetiche; sistemi di controllo elettronico per la distribuzione dell’acqua irrigua e che, montati su impianti appositamente prodotti, saranno in grado di recepire in tempo reale le indicazioni di “Irriframe”.
Con “Aladin”, i laboratori di ricerca del Consorzio C.E.R., che hanno ideato il progetto in partnership con il C.I.D.E.A. (Centro Interdipartimentale per l’Energia e l’Ambiente dell’Università degli Studi di Parma) grazie ai fondi comunitari POR FESR, aggiungono un importante tassello al già ricco patrimonio di informazioni e applicazioni sull’irrigazione virtuosa, gettando le basi per un modello replicabile in ogni area del Paese con le medesime vocazioni colturali.
“Il progetto Aladin è la testimonianza dell’attenzione, che i Consorzi di bonifica prestano al tema della salubrità alimentare, veicolata anche attraverso l’irrigazione – commenta Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) – E’ altresì un’ulteriore dimostrazione della quotidiana ricerca applicata, messa in atto dagli enti consorziali con il costante obbiettivo di ottimizzare il servizio al territorio ed ai suoi attori.”