Piacenza, 26 febbraio 2016 – Un sopralluogo in Val d’Arda, dall’Appennino al Po, dalla diga di Mignano fino ad isola Serafini, per comprendere in modo approfondito le criticità idriche e idrogeologiche, l’incidenza e l’apporto fondamentale fornito dall’invaso gestito dal Consorzio di Bonifica di Piacenza e le priorità più attuali in pianura affinché non si verifichino ancora gli straripamenti degli anni scorsi. Il prefetto di Piacenza Anna Palombi, l’Assessore regionale alla Difesa del Suolo Paola Gazzolo, la vicepresidente della Provincia di Piacenza Patrizia Calza, un nutrito gruppo di sindaci dei tutti i comuni attraversati dall’Arda hanno preso parte ad un lungo tour organizzato dal Consorzi di Bonifica di Piacenza negli snodi nevralgici del territorio accompagnati dagli esperti tecnici dell’ente. Paola Gazzolo " l’Arda è un nodo idraulico importante per il territorio, dal 2010 il tavolo istituzionale ha delineato una strategia di intervento. Fino ad ora abbiamo realizzato numerosi interventi mirati per un valore complessivo di 2,2 milioni di euro. Alla luce degli studi fatti abbiamo compreso che servono altri fondi e l’obiettivo più immediato è quello di aggiungere altri due milioni per la salvaguardia e la messa in sicurezza del territorio. Obiettivo rilevante e fare interventi non di tipo emergenziale ma in prevenzione lungo tutto il corso dell’Arda. Nel confronto tra enti stiamo infatti costruendo anche un nuovo piano di laminazione che risponda concretamente alle attese delle comunità dopo le esondazioni del 2014. Anna Palombi “L’importanza della diga di Mignano è essenziale per la sicurezza del territorio di questa straordinaria vallata. I rilasci di acqua, anche in periodi di piena, sono gestiti molto bene e in modo corretto dal Consorzio di bonifica di Piacenza, un ente con cui la Prefettura di Piacenza ha un rapporto costante di collaborazione attiva non solo in periodi di emergenza. Fausto Zermani “La vera prevenzione sta nella consapevolezza e conoscenza della pianificazione di interventi che garantiscano il deflusso complessivo delle acque, evitando così che possa accadere quello che è successo gravemente nel 2014 e drammaticamente nelle altre valli duramente colpite nel 2015. Occorre quindi il ripristino delle arginature spondali dell’Arda (le cui competenze dopo le soppressioni dei consorzi privati arginali sono confluite nel tratto fino a Villanova ad STB e a valle ad AIPO). Il ripristino rapido garantirebbe così sicurezza e risparmio delle risorse potendo utilizzare anche i limi estratti dall’alveo stesso, utili proprio al consolidamento delle arginature sponsali. Ad accompagnare ed illustrare le fasi tecniche del sopralluogo, oltre al presidente Fausto Zermani, il direttore Massimo Bonacini l’ingegner Filippo Volpe, l’architetto Pierangelo Carbone e lo staff di esperti del Consorzio di Bonifica di Piacenza.