Castelfranco (Modena) 20/11/2015 – Gli istituti agrari, nel corso degli ultimi anni, a livello numerico-statistico hanno notevolmente incrementato le iscrizioni e, attraverso la sperimentazione diretta di ciò che viene insegnato agli alunni nelle aule forniscono elementi operativi essenziali e dinamici per un esauriente e soprattutto stimolante percorso formativo. Un percorso in cui i Consorzi si inseriscono in modo autentico in virtù delle loro concrete attività a beneficio del territorio: dalla difesa idraulica, alla pratica irrigua essenziale per il comparto agroalimentare, alla lotta al dissesto idrogeologico montano, alla ricerca scientifica e all’innovazione tecnologica applicata. L’ultimo di questi progetti educational ha visto l’Istituto Tecnico Agrario Statale “L. Spallanzani” di Castelfranco Emilia aprire le porte al Consorzio della Bonifica Burana, il quale ha portato, attraverso la testimonianza dei propri amministratori e tecnici, l’esperienza in campo della bonifica, anche al servizio dell’agricoltura. Sono intervenuti Antonio Sangiorgi, Coordinatore di ANBI Emilia-Romagna, che ha interagito con gli studenti sui temi riguardanti il territorio soffermandosi, in particolare, sulle criticità e i punti di forza dell’ambiente in cui viviamo. Il Vice-Presidente del Consorzio Burana Andrea Lori, ha parlato del ruolo degli Amministratori nei processi di scelta attuati per la prevenzione del dissesto e la difesa del suolo. Carla Zampighi, Responsabile dell’Area Agro-ambientale del Burana, è entrata nello specifico delle attività di bonifica svolte dall’Ente. Infine, Gioele Chiari esperto del CER, ha introdotto il programma IRRIFRAME inserendolo nel contesto delle problematiche del settore agro-alimentare e del risparmio della risorsa idrica, tema caldo della recente esperienza ad Expo. Il Presidente del Consorzio di Burana Francesco Vincenzi dichiara: ”le lezioni agli Istituti Agrari costituiscono un elemento cardine importante tra la teoria che si studia in classe e la testimonianza della bonifica sul campo. Ai futuri periti agrari insegniamo, in particolare, l’importanza del risparmio idrico in agricoltura attraverso l’uso del sistema Irriframe. Si tratta di uno strumento creato da Consorzio Emiliano Romagnolo e bonifiche per fornire supporto al mondo agricolo: attraverso una combinazione di variabili (tra cui coltura, terreno, tipo di impianto irriguo combinate coi dati di precipitazioni ed evapotraspirazione) il sistema Irriframe restituisce in tempo reale il migliore consiglio irriguo”. Il Direttore del Burana Cinalberto Bertozzi aggiunge: “Con Irriframe si arriva ad un 25% di risparmio irriguo: e in estati come quella del 2015, fortemente siccitose, in cui non c’è stata una sola coltura che non abbia dovuto fare ricorso in modo importante all’irrigazione, sono percentuali che fanno la differenza. Ad Expo si è parlato tanto di come fronteggiare le crisi idriche nelle fasi di forte siccità: se dal lato della bonifica lavoriamo per potenziare gli impianti idrovori, è fondamentale adottare modelli come Irriframe che riducono il dispendio d’acqua dal lato utente.” “Il percorso formativo offerto dalla prima edizione di Acqua e Territorio Lab agli studenti degli istituti agrari dell’Emilia Romagna – ha sottolineato il Presidente dell’ANBI ER e del CER Massimiliano Pederzoli – ci ha convinti a rinnovare ed incrementare lo sforzo fatto per migliorare e rendere più interattiva la nostra presenza nelle scuole superiori coi nostri tecnici esperti dei Consorzi, tecnici molto preparati che, grazie alla loro esperienza maturata nel lavoro quotidiano, offrono uno sguardo non comune e soprattutto attuale della realtà ambientale del territorio in cui gli studenti vivono e formano la loro professionalità così rilevante per il futuro di tutti”.