Rimini, 5 novembre 2015 – “Bisogna avere il coraggio di mettere in discussione e cambiare le scelte urbanistiche che, permettendo un’indiscriminata cementificazione, hanno accentuato la fragilità idrogeologica del territorio italiano.” A sollecitarlo è Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue (ANBI), a Rimini in occasione degli Stati Generali della Green Economy. Prosegue: “Oggi serve una programmazione integrata, capace di armonizzare esigenze ambientali e rispetto dei tempi, perché l’estremizzazione degli eventi meteo non aspetta e siamo in drammatico ritardo, testimoniato dal costante accrescersi del fabbisogno di sicurezza idrogeologica del Paese. La rete idraulica minore ha bisogno di manutenzione straordinaria; per questo chiediamo al Governo, dopo gli interventi nelle aree metropolitane, di iniziare a stanziare le risorse necessarie per adeguare i 180.000 chilometri di corsi d’acqua, gestiti dai Consorzi di bonifica, ai cambiamenti climatici ed alle trasformazioni territoriali; analogamente è necessario intervenire sulle aree montane, dove si è fortemente ridotto il presidio territoriale, garantito dagli agricoltori. Perché se la montagna è sana, la pianura è più sicura” conclude il Presidente ANBI.